Se i nostri occhi vedessero ai raggi X e potessimo allontanarci dalla nostra galassia di almeno 400.000 anni luce, voltandoci indietro vedremmo la Via Lattea così, avvolta in una nube di gas caldissimo che dai limiti più interni si estende per almeno 300.000 anni luce verso lo spazio esterno.
La scoperta è stata realizzata dal telescopio spaziale della Nasa Chandra e riportata su Astrophysical Journal. Che questo gas esistesse lo si supponeva da tempo, ma mancava una completa osservazione che potesse definire con precisione le dimensioni della nube e le caratteristiche del gas in oggetto. Analizzando la luce emessa da alcuni oggetti esterni alla nostra galassia, iChandra ha inviato a Terra dati che indicano come una parte della luce ricevuta da questi oggetti appare "distorta" in precise lunghezze d'onda, come se venisse assorbita da un"velo" nei pressi dei confini della Via Lattea.
Il telescopio spaziale Chandra permette di vedere l'invisibile: osserva l'universo ai raggi X e ha confermato numerose teorie astrofisiche.
Le principali scoperte di Chandra
FOTO DA NON PERDERE
Le più belle immagine catturate da Chandra
La prova mancante
«La nostra ricerca – spiega Smita Mathur della Ohio State University in Columbus, uno degli autori della ricerca – ha permesso di misurare con una certa precisione le dimensioni dell’alone di gas e di determinarne le caratteristiche principali».
Chandra ha potuto determinare che il gas possiede una temperatura compresa tra un milione e 2,5 milioni di gradi. Questo fa si che le particelle di cui è composto producano radiazioni ai raggi X e quindi sono osservabili con estrema chiarezza dal telescopio in questione.
La ricerca ha potuto determinare che se tutto il gas venisse compresso potrebbe dare origine a un oggetto con una massa paragonabile a quella di tutte le stelle della galassia stessa.
Il misterioso barione che non c’è
La dimensione e la massa di questa nuvola gigante di gas, se confermate, potrebbero rappresentare una spiegazione per ciò che è noto come “barione mancante”, uno dei quesiti scientifici ancora irrisolti che riguardano il nostro universo
I barioni sono particelle subatomiche come i protoni e i neutroni e costituiscono il 99,9 per cento della massa degli atomi della materia del cosmo. In altre parole i barioni sono tra i pilastri su cui si forma tutta la materia, anche il nostro corpo. Varie ricerche teoriche, però, dimostrano che la quantità di barioni che si formarono al momento del Big Bang ora non sono più presenti nelle stelle e nei corpi che formano le galassie. Che fine hanno fatto? L’alone appena scoperto potrebbe dare la risposta al quesito: la materia che mancava potrebbe essere proprio quella “nascosta” nei gas che formano gli aloni attorno alle galassie, Via Lattea compresa.
Il rompicapo della materia oscura
La risposta serve anche a capire meglio che cos’è la materia oscura e dove si trova.
Sembra certo, infatti, che la materia ordinaria, quella che forma la Terra, la Luna, il Sole e le stelle, sia solo una piccola frazione della massa dell’universo, che invece è dominato da altre forme di materia ancora sconosciute e che non emettono luce. Capire che la materia oscura esiste davvero è relativamente semplice: basta osservare il moto delle galassie nel loro insieme per intuire che ci deve essere qualcosa in più rispetto a ciò che vediamo con i telescopi.
Le ultime osservazioni di Chandra confermerebbero che almeno una parte di questa materia oscura si “nasconderebbe” proprio in queste nubi, invisibili e ricche di barioni, che avvolgerebbero come una specie di nebbia calda la nostra galassia.
[VIDEO - Che cosa sono la materia oscura e l'energia oscura?]
Un occhio sull’invisibile
Il quadro apparso dalla scoperta dovrà ora essere confermato da ulteriori studi e soprattutto sarà necessario verificare se anche le altre galassie sono realmente ricoperte da questi aloni di gas.
[La materia oscura? Sembra più presente vicino alle galassie nane]
Ma intanto sorge una domanda ulteriore: come mai si è formato quel gas attorno alla via Lattea? Una nuova sfida per gli astronomi che nasce dalla risposta di una domanda che ha dato loro del filo da torcere per arrivare ad una soluzione.