La sonda giapponese Kaguya (Selene), dopo quasi due anni in orbita attorno al nostro satellite, terminerà la sua missione alle 18:30 (Tempo Universale) del 10 giugno. I telescopi di grandi dimensioni potranno rilevare il flash luminoso e la nube di polvere prodotti dall’impatto con il suolo lunare. Lanciata il 14 settembre 2007 a bordo di un razzo vettore H-IIA dal JAXA Tanegashima Space Center (Giappone), Kaguya ha raccolto una quantità impressionante di dati sulla composizione, il campo gravitazionale e le caratteristiche superficiali del nostro satellite, che forniranno un contributo rilevante alla comprensione della sua origine ed evoluzione.
Dopo aver raggiunto l’orbita lunare la sonda rilasciò due piccoli satelliti su di un’orbita polare (Relay Satellite e VRAD Satellite), che sono serviti da relay con le stazioni di terra quando questa si trovava nella parte nascosta della Luna e che sono stati utilizzati per effettuare delle misure di precisione del suo campo gravitazionale, permettendo di realizzare la prima mappa del campo gravitazionale della faccia nascosta del nostro satellite.
Disegno artistico della sonda giapponese Kaguya (Selene) con sullo sfondo la Luna ed i due piccoli satelliti di "servizio" 'Relay' e 'VRAD'.
Con le immagini riprese da Kaguya è stato realizzato questo eccezionale filmato della superficie lunare.
?rel=0" frameborder="0" allowfullscreen width="570" height="320">Come nel caso delle sonde che l’hanno preceduta, la cinese Chang'e 1 e l’europea SMART-1, Kaguya terminerà il suo viaggio con un violento impatto suicida con la superficie lunare (vedi mappa). L’angolo di impatto sarà molto piccolo, per cui è molto probabile che la sonda possa rimbalzare più volte sul suolo lunare, come un sasso lanciato quasi parallelamente alla superficie di un bacino d’acqua. La velocità al momento del contatto con la superficie lunare sarà di circa 6.000 km/h.
Mappa della faccia visibile della Luna. La stella rossa in basso a destra mostra il punto in cui la sonda Kaguya il 10 giugno alle ore 18:30 (Tempo Universale) impatterà con il suolo lunare al termine della sua missione durata quasi due anni.
Il sito dell’impatto verrà poi osservato dalle due sonde della NASA Lunar Reconnaissance Orbiter (LRO) e Lunar Crater Observation and Sensing Satellite (LCROSS), il cui lancio è previsto per la prossima settimana. LRO orbiterà attorno alla Luna per studiare la sua composizione e topografia e per ricercare possibili siti adatti per la realizzazione di future basi umane permanenti, mentre LCROSS bombarderà con un massiccio proiettile uno dei crateri esistenti ai poli lunari.
Sul fondo di queste strutture, mai illuminato dal Sole, sulla base di dati radar e di osservazioni effettuate da altre sonde, sembra infatti che possa esistere del ghiaccio d’acqua. Se così fosse la collisione dovrebbe liberare una nube di vapore.