Ultima missione per le sonde gemelle Grail, della Nasa, che dopo mesi trascorsi nell'orbita lunare sono arrivate al termine della loro attività e si preparano all'impatto sul suolo della Luna, previsto alle 23:28 di lunedì 17 dicembre
La Nasa è pronta a “bombardare la Luna” il prossimo lunedì 17 dicembre quando in Italia saranno le 23 e 28. I proiettili saranno le due sonde gemelle della Missione GRAIL (Gravity Recovery and Interior Laboratory) che hanno studiato a fondo le variazioni della forza di gravità del nostro satellite dando modo ai geologi di avere un nuovo volta della struttura interna della Luna (vedi la notizia).
Ebb e Flow, questo il nome delle due sonde, verranno deliberatamente lanciate sulla superficie lunare dalla Nasa: da qualche mese sono in orbita e hanno ormai quasi esaurito il loro carburante e non è possibile indirizzarle verso altri obiettivi scientifici.
Quote di discesa
All’inizio della loro missione le due sonde volavano a circa 55 chilometri di quota, poi da maggio, sono state fatte scendere a soli 23 km e da fine agosto sono state fatte volare fino a sfiorare le cime più alte della Luna.
«È difficile dire loro goodbye» ha detto Maria Zuber del MIT di Boston che è lo scienziato di riferimento della missione, «i nostri due piccoli robot gemelli hanno dato un contributo unico nell’esplorazione dei corpi del nostro sistema solare».
[Guarda le foto della super Luna]
Un satellite magmatico (ed enigmatico)
Tra le scoperte di maggiore rilevanza vi è lo studio delle forti anomalie gravitazionali dovute sia alle importanti concentrazioni di magmi sotto la superficie che alle fratture che interessano la crosta, che vanno da sottilissime fessure a vere e proprie faglie che raggiungono decine di chilometri di profondità. Le cause della formazione di queste ultime sono stati gli impatti di asteroidi che, oltre a frammentare profondamente la crosta, hanno avuto l’effetto di renderla più omogenea in densità.
[Esistono vulcani sulla Luna? Le risposte della Nasa]
Un altro dato che emerge dalla missione è che la crosta lunare sembra più sottile di quanto si credesse: fra i 34 e i 43 chilometri, e non tra i 50 e i 60 come si credeva.
Il cimitero delle sonde
Le due sonde verranno fatte precipitare in prossimità di una montagna vicino ad un cratere denominato Goldschmidt. La prima sonda delle due che iniziò a orbitare attorno alla Luna (gennaio 2012), Ebb, sarà la prima a schiantarsi, esattamente alle 23:28 e 40 secondi. Flow la seguirà 20 secondi dopo. Entrambe impatteranno a una velocità di 6.120 chilometri all’ora. Purtroppo non si potranno realizzare immagini dell’evento perché la regione sarà in ombra a quell’ora.
[Nuove foto dettagliatissime della Luna confermano gli sbarchi lunari]
Sulle sonde non c'è la spia della riserva
Ma la loro fine così spietata ha un elemento di importanza non indifferente. La due sonde «accenderanno i loro motori finché il propellente dei serbatoi sarà terminato completamente. Questo al fine di determinare con precisione quanto carburante è stato consumato durante quest’anno di importanti manovre orbitali. E ciò servirà a prevedere quanto carburante sarà necessario caricare a bordo di future missioni, comprese quelle umane», ha spiegato David Lehman del Jet Propulsion Laboratory della Nasa.
[In volo radente sulla superficie della Luna]
Qui sotto il video del JPL con la traiettoria di impatto delle due sonde GRAIL.