È arrivato il momento delle Quadrantidi, le stelle cadenti di fine dicembre inizio gennaio. Il picco è previsto anche per l'Italia nella notte tra il 3 e 4 gennaio 2014.
In quelle ore, secondo gli esperti, lo sciame meteorico arriverà a una media di una/due stelle cadenti al minuto, fino ad 80 all'ora.
Il momento in cui sarà più probabile vedere le meteore, putroppo, sarà nel tardo pomeriggio italiano, nascosto dalla luce del Sole. Nelle prime ore della notte, le stelle saranno troppo basse sull'orizzonte, ma a partire da mezzanotte lo spettacolo sarà eccezionale grazie anche all'assenza di luna.
Le condizioni molto buie del cielo, meteo permettendo, favoriranno l'osservazione. Le Quadrantidi non sono meterore particolarmente luminose. Per osservarle è meglio cercare una zona molto buia e rivolgere lo sguardo verso nord-est, poco sotto la code dell'Orsa Maggiore nella zona della costellazione di Boote (vedi mappa).
Costellazione misteriosa
Le Quadrantidi devono il loro nome alla costellazione nella cui zona sembrano apparire in cielo, la costellazione del Quadrante. Ma, se consultate le mappe stellari, non troverete questa costellazione. Perché?
Il mistero ha un curioso risvolto storico. Nel 1922 il sovraffolamento di costellazioni richiese la rimozione di alcune di queste. Tra quelle tolte dal catalogo ufficiale ce n'era una, la Quadrans Muralis, "inventata" nel 1795 dall'astronomo Joseph-Jérôme Lefrançois de Lalande. Era quella che dava il nome allo sciame meteorico.
Nell'occasione, gli astronomi decisero di assegnare le sue stelle alla vicina costellazione di Boote, ma il nome dello sciame meteorico rimase quello della ormai abbandonata costellazione d'origine.
Da dove arrivano?
Le stelle cadenti sono formate da minuscole particelle (frammenti di comete o asteroidi) che impattano contro la nostra atmosfera ad altissima velocità (148.000 km/h nel caso delle Quadrantidi), quando il nostro pianeta ne attraversa l'orbita.
Le meteore più luminose, detti bolidi, sono quelle la cui luminosità può raggiungere e superare quella della Luna e sono provocate dalla disintegrazione dei frammenti più grandi.
Una ricerca del 2003 suggerisce che i resti da cui vengono le Quadrantidi derivano molto probabilmente da una cometa estinta che noi oggi conosciamo come asteroide 2003 EH1.
Occhio al freddo
I consigli degli esperti per l'osservazione? Trovare un posto sicuro, buio, lontano dalle luci della città, da alberi e edifici. E soprattutto mantenersi al caldo e armarsi di pazienza.
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