Tre miliardi e mezzo di anni fa, una distesa di vulcani grande quanto metà della Francia eruttò su Marte una tale quantità di lava, da causare lo slittamento degli strati più esterni del Pianeta Rosso, e cambiare la posizione dei poli geografici originari.
Lo studio dell'Université Paris-Sud (Francia) pubblicato su Nature potrebbe spiegare l'inconsueta posizione dei letti asciutti di fiumi e delle riserve di ghiaccio sotterranee nell'attuale geografia marziana, un aspetto che da tempo interroga gli astrogeologi.
«Se una simile rotazione fosse accaduta sulla Terra, Parigi si troverebbe nel circolo polare. Vedremmo le aurore boreali in Francia e le viti crescere in Sudan» spiega Sylvain Bouley, tra gli autori.
Una presenza ingombrante. Lo sconvolgimento vulcanico durò circa 200 milioni di anni e fece ruotare la superficie marziana rispetto all'asse del pianeta di 20-25 gradi. L'enorme fiume di lava diede origine alla regione montuosa di Tharsis (vedi), le cui dimensioni - 5.000 km di larghezza per 12 km di spessore - risultano sproporzionate, per un pianeta del diametro pari a metà di quello terrestre.
Fatti più in là. Questo affioramento roccioso, del peso di miliardi di miliardi di tonnellate, è così imponente che, quando apparve, causò lo spostamento del mantello e della crosta marziani, un po' come se la buccia e la polpa di una pesca si trovassero a ruotare intorno al nocciolo duro.
Tutto torna (o quasi). Il nuovo paradigma, che unisce osservazioni e simulazioni computerizzate dei ricercatori francesi e di studi precedenti, potrebbe spiegare molte delle più strane caratteristiche marziane. Per esempio, la posizione finora ritenuta "fuori posto" dei letti asciutti dei fiumi, i quali, considerato questo "scivolamento", dovevano un tempo risultare tutti allineati sulla fascia tropicale del pianeta; o l'attuale localizzazione delle riserve di ghiaccio marziane, che anticamente dovevano trovarsi molto più vicine ai poli. I fiumi, oltretutto, dovevano scorrere su Marte anche prima dell'emergere dei Monti Tharsis, al contrario di quanto si credesse.
Molti gli interrogativi ancora aperti. Uno su tutti: occorrerà capire se questa serie di eruzioni determinò uno stravolgimento del campo magnetico marziano e, di conseguenza, la perdita dell'atmosfera del Pianeta Rosso.