Per il suo terzo lancio, che si terrà - meteo permettendo - nelle prime ore del mattino del 25 giugno (alle 05:30 italiane), il Falcon Heavy si cimenta in un'altra storica missione. Il razzo pesante di SpaceX, lo stesso che nel 2018 scagliò una Tesla Roadster verso Marte, posizionerà 24 satelliti in tre orbite diverse, in un'operazione in notturna che durerà più di sei ore, la prima a sollevare più "carichi scientifici" (payload) contemporaneamente (compito che i Falcon 9 già svolgono, come dimostra il recente lancio dei satelliti Starlink).
Se vi state chiedendo che aspetto hanno 24 satelliti accatastati per il lancio, ecco la risposta:
The 3700 kg Integrated Payload Stack (IPS) for #STP2 has been completed! Have a look before it blasts off on the first #DoD Falcon Heavy launch! #SMC #SpaceStartsHere pic.twitter.com/sEUUDx5ksw
— AF SMC (@AF_SMC) 18 giugno 2019
Ultimo viaggio. Il carico da 3.700 kg complessivi dello Space Test Program-2 (STP-2) comprende strumenti ed esperimenti della NASA, dell'Aeronautica militare USA, della NOAA, di alcune università e compagnie spaziali private, inclusa Planetary Society (con LighSail 2). Un'altro "privato" che approfitta del passaggio è Celestis, un'azienda di pompe funebri di Houston specializzata nel lancio di ceneri nello Spazio.
All'interno di una capsula - la Orbital Test Bed - incaricata del trasporto di parte del carico scienfico, sono sistemati i resti cremati di 152 persone, compreso quelli dell'astronauta della NASA Bill Pogue, che fece parte dell'equipaggio di supporto di diverse missioni Apollo e trascorse 84 giorni a bordo dello Skylab. Il carico con le ceneri (chiamato Heritage Flight) rimarrà in orbita con l'Orbital Test Bed per 25 anni, prima di ricadere nell'atmosfera terrestre come meteora.
Nella stessa capsula delle ceneri c'è anche il Deep Space Atomic Clock della NASA, un orologio atomico miniaturizzato, progettato per essere sistemato direttamente all'interno delle sonde spaziali e renderne la navigazione più autonoma.
Il secondo stadio del Falcon Heavy si accenderà per quattro volte consecutive per posizionare i vari carichi a tre diverse altezze orbitali e scaricare infine il propellente rimasto. Anche in questa missione, tutti e tre i booster rientreranno a Terra per essere riciclati.