Una serie di complesse osservazioni radioastronomiche effettuate da un gruppo di ricercatori statunitensi hanno permesso di stabilire che il disco della nostra Galassia ruota attorno al nucleo ad una velocità di circa160.000 km/h maggiore rispetto a quella che si credeva finora. Questo aumento di velocità rotazionale, tenendo conto delle leggi che governano la dinamica della Via Lattea, sta a significare che di conseguenza la sua massa deve essere circa 1,5 volte superiore, rendendola così paragonabile a quella della galassia di Andromeda, che sinora era considerata la componente più massiccia del Gruppo Locale di galassie.
Il nostro Sistema Solare dista circa 28.000 anni luce dal nucleo della Via Lattea, dove è presente la più alta concentrazione di stelle e dove è quindi localizzata buona parte della materia che forma la nostra Galassia, e le nuove osservazioni indicano che ci stiamo muovendo attorno al centro galattico alla straordinaria velocità di 268 km/s (966.000 km/h), rispetto ai quasi 224 km/s (805.000 km/h) stimati in precedenza.
Immagine artistica della nostra Galassia che mostra i 4 bracci di spirale, confermati dalle recenti osservazioni VLBA (indicate dai punti blue e verdi, mentre i punti rossi indicano il centro della Galassia e la posizione del Sistema Solare). Le misure effettuate mostrano che il disco della Via Lattea ruota più velocemente di quanto pensato in precedenza e che quindi la sua massa è circa 1,5 volte maggiore. L’unità di misura della scala è il kiloparsec (kpc), 1 kpc=3.260 anni luce.
Le misure che hanno portato a questi straordinari risultati sono state effettuate con il VLBA (Very Long Baseline Array), un sistema costituito da 10 radiotelescopi, ciascuno da 25 metri di diametro, sparsi in tutto il territorio degli USA, dalle isole Hawaii alle isole Vergini nel mar dei Caraibi, nell’ambito di un programma di lungo termine dedicato a misurare le distanze e i moti di oggetti appartenenti alla nostra Galassia. Collettivamente, dal punto di vista della risoluzione angolare, il VLBA funziona come un singolo radiotelescopio di oltre 8.000 km di apertura e può produrre immagini radio di oggetti celesti centinaia di volte più dettagliate di quelle che ottenibili con il telescopio spaziale Hubble.
Oggetto delle osservazioni sono state delle regioni di formazione stellare che segnano i bracci a spirale della Via Lattea, dove sono presenti delle nubi molecolari che rafforzano i segnali radio naturali aumentando la loro intensità, i cosiddetti MASER (Microwave Amplification by Stimulated Emission of Radiation). Grazie all’estrema sensibilità del VLBA, queste intense sorgenti radio appaiono come dei veri e propri fari ed hanno permesso di effettuare misure di estrema precisione della loro posizione e della loro velocità, mai eseguite in precedenza.
Il risultato di questo complesso lavoro è quello di aver realizzato una mappa tridimensionale dei moti di molte regioni di formazione stellare che ha avuto come conseguenza quella di riconsiderare profondamente ciò che pensavano di conoscere sulla struttura e sulla dinamica della nostra Galassia.