C'è una piccola, ma - per l'uomo - immensa porzione di Universo, in questa foto scattata qualche settimana fa dall'astronauta della ISS Reid Wiseman, che sta per terminare la sua missione in orbita.
Una strada fatta di stelle. C'è la maestosità della Via Lattea, vista in senso longitudinale, con il suo disco piatto lungo 100 mila anni luce e un nucleo più denso e luminoso di stelle che sembra sgorgare proprio dal centro della galassia. I filamenti più scuri che l'attraversano come filigrane sono scie di idrocarburi policiclici aromatici, composti organici legati alla formazione, e alla morte, delle stelle, che bloccano la luce formando strisce opache lunghe milioni di chilometri.
Seconda stella a destra. Tra le stelle più notevoli di questo squarcio di cielo troviamo Antares, visibile sotto forma di "puntino" rosso a destra rispetto al centro dell'immagine, nella costellazione dello Scorpione.
La si vede un po' sfocata per via della lunga esposizione dello scatto, una scelta voluta per mettere in risalto la luminosità della Via Lattea: la ISS percorre 8 chilometri al secondo nella sua orbita intorno alla Terra, e basta un attimo di esitazione per ottenere immagini leggermente distorte.
La prossima meta. Accanto ad Antares, più vicino alla Terra, un altro "puntino" rosso: è Marte, così lontano e così vicino nei sogni di chi spera, un giorno, di colonizzarlo. Appena più in basso, il sottile e luminoso bagliore dell'atmosfera terrestre, con un alone verde e rosso riconducibile all'airglow o luminescenza notturna, un'emissione luminosa dovuta all'eccitazione degli atomi di ossigeno ed azoto ionizzati dalla radiazione ultravioletta del Sole accumulata durante il giorno.
Sotto, il deserto del Sahara, e alcune componenti della Stazione Spaziale Internazionale: il nostro avamposto nello Spazio vicino, che ci permette di osservare la Terra da prospettive privilegiate come questa.