Il telescopio spaziale per radiazione infrarossa Spitzer ha scovato in una delle tante nebulose che affollano il centro della nostra Galassia una stella gigantesca che si stima emetta un’energia pari ad almeno 3,2 milioni di volte quella irradiata dal Sole. Il primato di luminosità rimane comunque ad Eta Carinae, una stella supergigante che brilla 1 volta e mezzo più di “Peony”, questo il nome della stella scoperta da poco ad una distanza da noi di circa 26 mila anni luce.
Questa stella era rimasta finora sconosciuta, in quanto si trova nella zona centrale della Via Lattea, all’interno di una vasta regione dove abbondano enormi nubi di gas e polveri che assorbono buona parte della luce emessa da questo vero e proprio “mostro del cielo”. Solo la radiazione infrarossa riesce a penetrare questa barriera. Le stelle più brillanti sono anche molto massicce. Si stima che Peony abbia una massa compresa tra 150 e 200 masse solari e di conseguenza la sua vita, che terminerà con un’immane esplosione di supernova, sarà molto breve (su tempi scala astronomici).
Stelle così massicce sono molto rare e mettono in crisi i modelli di evoluzione stellare in quanto masse del genere superano il limite di stabilità per oggetti di questo tipo. Le teorie esistenti, infatti, prevedono che se una stella è troppo massiccia non può mantenersi in equilibrio, per cui dovrebbe essere destinata a suddividersi in un sistema stellare doppio o multiplo. Peony è una stella gigante azzurra del tipo Wolf-Rayet con un diametro circa 100 volte superiore a quello del Sole. Se si trovasse al suo posto, si estenderebbe sino all’orbita di Mercurio (una distanza di oltre 50 milioni di chilometri). L’enorme energia che viene prodotta dalle reazioni termonucleari attive nel suo nucleo soffia via una grande quantità di materia stellare ad una velocità di 1,6 milioni di km/h. Questa materia eiettata dalla stella ha formato un bella nebulosa luminosa che la circonda e che, a causa della sua forma elegante che assomiglia ad una Peonia, è stata battezzata con il nome di questo fiore.
Peony ed Eta Carina, come già accennato, avranno comunque una vita molto breve e in ogni momento, da ora sino ad un massimo di un milione di anni, possono esplodere come supernova. Si tratta di uno dei fenomeni più violenti che si verificano nell’Universo, durante i quali per alcune settimane la luce emessa è paragonabile a quella prodotta dalle stelle di un’intera galassia.
Immagine ottenuta dal telescopio spaziale Spitzer della nebulosa Peony (indicata dal cerchietto), all’interno della quale c’è la stella più luminosa della nostra Galassia dopo Eta Carinae. La sua luminosità è pari a 3,2 milioni di volte quella del Sole e le sue dimensioni sono tali che se fosse al posto della nostra stella la sua parte esterna raggiungerebbe l’orbita di Mercurio.