Ieri pomeriggio, quando in Italia erano le 17:27, un razzo secondario di una delle due navicelle Soyuz attraccate alla Stazione Spaziale Internazionale si è acceso accidentalmente, modificando leggermente l’assetto della stazione stessa.
L'incidente è avvenuto mentre venivano fatte prove di routine di comunicazione tra le Soyuz e il centro di controllo a Terra per verificare che siano sempre pronte a lasciare la Iss in caso di necessità. La Nasa non ha fatto sapere se la Soyuz cha ha acceso incidentalmente i motori è stata quella che riporterà a Terra Samantha Cristoforetti o l’altra.
Variazione di assetto. La stazione orbitante è leggermente ruotata ma non ha cambiato orbita: stando alle dichiarazioni ufficiali risulta modificata solamente l'esposizione dei pannelli solari, che per tornare alla massima efficienza hanno adesso bisogno di essere riallineati. Un problema che si risolve accendendo i razzi di una Soyuz per il tempo necessario.
Cristoforetti: rientro ritardato? In una nota della Nasa si legge: «Non c’è alcun problema per l’equipaggio né per la Stazione spaziale, e non ci sarà alcuna ricaduta sul piano di rientro della Soyuz TMA-15M previsto per giovedì (alle ore 15:43 in Italia). Gli specialisti dell’Agenzia spaziale russa stanno comunque verificando le cause dell'evento». Per la Nasa, Cristoforetti e compagni torneranno dunque a casa domani come previsto.
L'incidente sembra minimo e la situazione sotto controllo, come riportato da più fonti ufficiali citate anche da Paolo Attivissimo, primo in Italia a riportare l'evento, il quale però fa riferimento anche a una minima variazione di orbita: 140 metri al perigeo (la distanza orbitale minima) e 10 metri all'apogeo (distanza massima).
Se la variazione non viene considerata è perché la normale orbita della ISS è considerata stabile all'interno di una fascia di circa 5 km: la stazione orbita infatti tra 399 e 404 chilometro dalla Terra, anche se per comodità è consuetudine dire che si trova a 400 km di quota.
Incidenti casuali? Certo è che questo ennesimo, seppure piccolo incidente alle “macchine” russe fa riflettere: è solamente casualità o c’è altro? Negli ultimi mesi l'Agenzia spaziale russa ha collezionato problemi: un razzo Proton ha fatto fallire una missione che avrebbe dovuto portare in orbita terrestre un satellite messicano, poi un Soyuz fuori controllo è stato responsabile della mancata consegna di materiale scientifico alla ISS, infine l'incidente di ieri.
Per parte sua, l’agenzia russa fa sapere che i problemi ai lanciatori Proton e Soyuz sono stati individuati in "difetti di progettazione, non di costruzione" e proprio ieri ha reso noto che il prossimo equipaggio (foto sopra) verrà lanciato tra il 23 e il 25 di luglio con una versione "vecchia" della Soyuz.