I paracaduti non si sono aperti e gli stuntmen ingaggiati dalla Nasa non sono riusciti a prenderla al volo. In frantumi il prezioso e invisibile carico: 10-20 microgrammi di polvere solare.
La sonda nella roccia. Genesis subito dopo il terribile impatto a 310 km/h. Foto: © Nasa. |
Il piano avrebbe previsto l'apertura di due paracaduti, il primo per stabilizzare l'assetto della capsula e il secondo - il principale - per frenare la velocità di rientro (40 mila km/h) a partire da 6,1 km d'altitudine. Due elicotteri, guidati da due esperti piloti ingaggiati dalla Nasa direttamente da Hollywood, subito dopo avrebbero dovuto catturare con un gancio il prezioso carico: 10-20 microgrammi di polvere solare raccolta dalla sonda. Si tratta dei primi materiali extraterrestri - peraltro invisibili a occhio nudo - recuperati al di là dell'orbita lunare.
Ma qualcosa è andato storto: i paracaduti non si sono aperti e i 190 kg della navicella a forma di frees-by si sono schiantati al suolo a una velocità di circa 310 km/h. (Vedi filmato [Quick Time 6,4 MB])
Un aspirapolvere di vetro. Gli ioni solari raccolti avrebbero dovuto fornire informazioni preziose sulla origine del Sole e del nostro sistema solare. Per catturare le particelle solari, la sonda era equipaggiata con tre “dischi” composti da delicatissimi contenitori esagonali di vetro metallico (composti da silicio puro, diamante, oro e zaffiro). Come se non bastasse, queste strutture di vetro, dette wafer, erano diventate sempre più fragili a causa degli impatti con micrometeoriti durante i 27 mesi della missione.
Speranze in frantumi. Che probabilità ci sono di riuscire a salvare almeno una parte del prezioso carico? Molto poche assicurano gli esperti, sebbene i tecnici della Nasa stanno lavorando alacremente per recuperare più informazioni possibili. La parte esterna della sonda, in fibra di vetro è ancora intera. Al suo interno ci potrebbero essere dei frammenti che ancora contengono qualche informazione. Ma la contaminazione del deserto e dell'atmosfera potrebbero rendere vana ogni ricerca. Per questo motivo, la sonda è stata subito trasportata in un'apposita stanza asettica e sotto vuoto nella base di Dugway Proving Ground.
(Notizia aggiornata al 9 settembre 2004)