L’ammasso globulare Messier 30 ripresa dal Telescopio Spaziale “Hubble”
Le cosiddette “vagabonde blu” sono stelle che rimangono nella “sequenza principale” - la linea del diagramma di Hertzsprung-Russell (H-R) lungo la quale sono posizionate le stelle che al loro interno stanno bruciando l’idrogeno - per un tempo superiore al previsto.
Si tratta di stelle vecchissime, con un’età di oltre 12 miliardi di anni, che possono ringiovanire e tornare ad apparire falsamente giovani “vampirizzando” altre stelle vicine o scontrandosi con esse, i due meccanismi che permettono a stelle di tornare ad apparire come erano all'inizio del loro ciclo evolutivo. La scoperta è stata fatta osservando alcune stelle dell'ammasso globulare Messier 30.
Stelle vagabonde
Le stelle che popolano questi ammassi sono in genere estremamente vecchie, con un'età di 12-13 miliardi di anni. Tuttavia, una piccola parte di esse appare significativamente più giovane, allontanandosi dal tracciato del diagramma H-R che descrive l'evoluzione tipica di una stella. Per questa ragione queste stelle sono state denominate "vagabonde blu". Queste stelle sono state scoperte già negli anni ‘50, ma i loro processi di formazione sono sempre rimasti alquanto enigmatici.
Per osservare le “vagabonde blu” presenti nell’ammasso Messier 30, il cui diametro è di circa 90 anni luce e dista da noi circa 28.000 anni luce, è stato utilizzato il Telescopio Spaziale “Hubble”.
Ipotesi a confronto
I processi storicamente proposti per la loro formazione erano due. Secondo un'ipotesi, le “vagabonde blu” deriverebbero da sistemi binari in cui la stella meno massiccia "risucchia" idrogeno da quella di massa maggiore, accrescendosi per diventare una stella blu più calda, quale appariva all'inizio della sua evoluzione.
Secondo un'altra ipotesi, il “ringiovanimento” sarebbe legato a delle vere e proprie collisioni in cui due stelle si fondono, rimescolamento il loro combustibile nucleare che ravviva i processi di fusione termonucleare all’origine della produzione di energia delle stelle.
I risultati del nuovo studio mostrano adesso che entrambi i meccanismi sono all'opera in Messier 30: le “vagabonde blu” formatesi per collisione hanno proprietà leggermente differenti da quelle che si sono originate per “vampirismo”. Ciò fornisce una dimostrazione diretta che i due scenari di formazione sono validi e che sono entrambi simultaneamente all'opera in questo ammasso. Nelle regioni centrali degli ammassi globulari, dove la densità di stelle è molto elevata, le interazioni fra stelle sono relativamente frequenti: secondo i ricercatori, fra i due e i tre miliardi di anni fa, Messier 30 avrebbe subito una sorta di collasso del nucleo che ha portato a un rapido aumento della densità stellare e a un conseguente aumento del numero di collisioni stellari, favorendo la formazione di “vagabonde blu”. D'altra parte l'addensamento stellare ha perturbato i sistemi doppi, agevolando i fenomeni di “vampirismo”, con la formazione di un'altra classe di “vagabonde blu”. Si stima che quasi il 10% degli ammassi globulari della nostra Galassia abbia subito un collasso del nucleo, ma questa è la prima volta che osservano gli effetti di un tale fenomeno.
Adesso si tratterà di verificare se in altri ammassi globulari sia presente questa doppia popolazione di “vagabonde blu".