A oltre 400 anni dalla sua scoperta anche Ganimede, uno dei satelliti di Giove e la più grande luna del Sistema Solare, ha la sua mappa. Osservata per la prima volta nel 1610 da Galileo, Ganimede negli ultimi anni è stata oggetto di numerosi studi. Un gruppo di scienziati del Wheaton College guidati da Geoffrey Collins ha combinato le migliori immagini di Ganimede collezionate dalle sonde Voyager 1 e 2 alla fine degli anni '70 e quelle della sonda Galileo scattate tra il 1995 e il 2003.
La storia in una mappa. Il collage è stato pubblicato fa dallo US Geological Survey e permette di apprezzare numerosi dettagli di questa luna ghiacciata. «La mappa illustra l'incredibile varietà geologica di Ganimede e aiuta a fare ordine nell'apparente caos della sua superficie», spiega Robert Pappalardo (JéPL, NASA). «Questo complesso lavoro permetterà agli scienziati di decifrare l'evoluzione di questo mondo fatto di ghiaccio e servirà come base per programmare le prossime esplorazioni di questa luna». Quando? Beh, ci sarà da aspettare ancora qualche anno: l'ESA ha infatti in programma il sorvolo di Ganimede nel 2032, nel corso della missione Jupiter Icy Moons Explorer.
Tutte le lune in una. Secondo gli scienziati che hanno collaborato alla realizzazione della mappa, Ganimede ha vissuto tre principali ere geologiche: durante la prima la sua superficie è stata bersaglio di grandi meteoriti e detriti cosmici di varia natura, nella seconda ha subito profonde modificazioni tettoniche mentre nell'ultima la sua attività geologica sembra essersi di molto rallentata. Con una superficie che è circa la metà di quella terrestre, Ganimede offre agli scienziati la possibilità di studiare praticamente tutti i fenomeni geologici che si manifestano sulle altre lune ghiacciate: questa mappa, grazie al grande livello di dettaglio, permetterà quindi di verificare numerose ipotesi formulate negli ultimi anni.