Dopo mesi di consultazioni, le agenzie spaziali di Europa (ESA) e Stati Uniti (NASA) hanno deciso l'orbita del Lunar Gateway (o Deep Space Gateway), ovvero la stazione spaziale che fungerà da base operativa per la futura colonizzazione della Luna (e oltre). La strana orbita, chiamata angelic halo (aureola), è pensata per ridurre al minimo il consumo di carburante delle navicelle in arrivo e in partenza dalla stazione base.
Nello spazio profondo. Come per la Stazione spaziale internazionale, anche il Lunar Gateway verrà lanciato in blocchi e assemblato nello Spazio. La differenza dell'orbita è però notevole: mentre la ISS sorvola la Terra a circa 400 km dal suolo, il Lunar Gateway orbiterà attorno alla Luna, a circa 400.000 km dalla Terra.
Come mostra l'animazione qui sotto, l'orbita non sarà una "semplice" circumnavigazione della Luna. La distanza dal suolo lunare cambierà notevolmente lungo l'orbita, da un minimo di 3.000 km a un massimo di 70.000 km. Con questi parametri orbitali, il Lunar Gateway impiegherà una settimana per completare un giro attorno alla Luna: un'eternità rispetto ai 90 minuti che impiega la ISS per fare un giro del nostro pianeta.
Pro e contro. È un'orbita molto eccentrica e leggermente instabile, e dovrà essere preservata con continui aggiustamenti di rotta. Ma secondo ESA e NASA è la scelta migliore per consentire alle navicelle in arrivo e in partenza di sfruttare la meccanica orbitale per risparmiare carburante.


Data la particolare orbita, le condizioni favorevoli per partenze e arrivi si avranno solamente una volta la settimana, ma allontanandosi di molto dal nostro satellite (e quindi dal piano dell'eclittica), il Lunar Gateway passerà meno tempo nell'ombra della Luna o della Terra, dove non sarebbe possibile sfruttare i pannelli solari.