Alcuni giorni fa la NASA ha pubblicato nuove immagini del “pianeta nano” Plutone. Le foto sono state riprese dal Telescopio Spaziale Hubble in un periodo di13 mesi tra il 2002 e il 2003 e confrontandole con osservazioni precedenti, effettuate nel 1994, si sono rilevati dei cambiamenti nei colori della superficie di questo piccolo corpo planetario. L’ipotesi più probabile è che questi mutamenti siano dovuti a cambiamenti climatici e quindi a variazioni nella copertura dei ghiacci che ricoprono la sua superficie. Le nuove immagini mostrano un colore significativamente più rossiccio rispetto alle precedenti, mentre le regioni dell’emisfero settentrionale appaiono più luminose.
Questa è l’immagine più dettagliata finora disponibile della superficie di Plutone che è stata ottenuta con osservazioni multiple del Telescopio Spaziale ‘Hubble’ effettuate nel corso di 13 mesi dal 2002 al 2003.
Questi cambiamenti, con ogni probabilità, sono la conseguenza dalla sublimazione dei ghiacci superficiali nella parte che adesso è più illuminata dalla luce solare e che vanno a ricondensarsi nell’altro emisfero più freddo. Su Plutone è iniziata una nuova fase stagionale del suo lunghissimo anno, la cui durata è di ben 248 anni terrestri! Su Plutone i cambiamenti stagionali sono fortemente asimmetrici a causa dell’orbita molto eccentrica di questo pianeta nano. Le transizioni tra la primavera e l’estate nell’emisfero settentrionale avvengono rapidamente proprio per il fatto che Plutone durante questo periodo si muove più velocemente, in quanto si trova più vicino al Sole.
Le immagini di Hubble confermano che questo pianeta nano è un mondo dinamico, che nel corso del tempo subisce dei consistenti cambiamenti della sua tenue atmosfera, non è quindi soltanto una palla composta da un miscuglio di ghiacci e rocce.
L’immagine superiore è stata ottenuta nel 1994 dal Telescopio Spaziale ‘Hubble’ con la ‘Faint Object Camera’ (FOC), mentre quella inferiore era stata realizzata nel 2002-2003 per mezzo dell’’Advanced Camera for Surveys’ (ACS). La banda scura nella parte inferiore delle due immagini rappresenta la zona che è rimasta nascosta perché non visibile al momento delle osservazioni.
Osservazioni compiute da terra nel periodo compreso tra il 1988 e il 2002 dimostrano che la massa atmosferica è raddoppiata in questo periodo di tempo, sicuramente a causa del riscaldamento che ha fatto sublimare il ghiaccio d’azoto che ricopre la sua superficie. E’ bene ricordare che le temperature superficiali di Plutone variano tra -228 e -238 °C.
La serie di immagini ottenute da Hubble rimarranno le migliori possibili fino a quando la sonda della NASA New Horizons, nel 2015, sorvolerà Plutone da breve distanza, riuscendo così finalmente a vedere come realmente è fatta la superficie di questo remoto corpo planetario. Al momento del sorvolo però sarà possibile riprendere solo un emisfero, a causa della velocità e della geometria del passaggio della sonda, la quale poi continuerà la sua missione per addentrarsi nella Fascia di Kuiper.