La nebulosa Trifida (nota anche come M 20, o NGC 6514) è una nebulosa a emissione situata a circa 5.200 anni luce da noi in direzione della costellazione del Sagittario. Deve il suo nome alle tre linee scure di nubi di polvere che la dividono in tre parti. È visibile anche con un buon binocolo in nottate limpide e appare come una macchia circolare e opaca, circondata da diverse stelle.
La radiazione emessa dalle giovani e brillanti stelle giganti blu presenti al suo interno, eccitando il gas di cui è formata la nebulosa, è all’origine della sua luminosità.
L’età di queste stelle è compresa tra i circa 300.000 anni di quella più brillante (al centro) ai circa 7 milioni di anni delle altre.
I vari colori sono dati dalla radiazione emessa dai diversi elementi ionizzati: il rosato è tipico dell'idrogeno, mentre l'azzurro dell'ossigeno. Le bande oscure sono invece costituite da polveri e gas freddi e non illuminati.
Una sorpresa al dilà della nebulosa. Adesso, una nuova immagine infrarossa ottenuta da VISTA (Visible and Infrared Survey Telescope for Astronomy), il telescopio per survey di realizzazione italiana situato presso l’osservatorio dell’ESO di Cerro Paranal (Cile), ha rivelato la nebulosa Trifida in una nuova luce. Osservandola a queste lunghezze d’onda, infatti, è possibile vedere attraverso le nubi di polvere e scovare molti oggetti in precedenza nascosti. Grazie a questo tipo di osservazione, è stato così possibile scoprire due stelle variabili di tipo Cefeide molto distanti e precedentemente ignote, che si trovano quasi esattamente dietro alla nebulosa Trifida. Sono le prime stelle di questo tipo scoperte nel piano della nostra Galassia che si trovino al di là del suo rigonfiamento centrale. Il centro della Via Lattea dista da noi circa 27.000 anni luce, quasi nella stessa direzione, mentre le Cefeidi appena scoperte si trovano a circa 37.000 anni luce.
Un metro cosmico. Le Cefeidi sono stelle giganti pulsanti che stanno attraversando le ultime fasi del loro ciclo evolutivo e rivestono una grandissima importanza nella misura delle distanze cosmiche, in quanto il loro periodo di variabilità è strettamente correlato con la loro luminosità assoluta. Misurando la luminosità apparente di queste stelle e sapendo che l’intensità della luce diminuisce con il quadrato della distanza è facilmente ricavabile la distanza di questi oggetti e delle galassie di cui fanno parte.
La survey effettuata dal telescopio VISTA, una delle principali del cielo australe, mappa tutte le regioni centrali della Via Lattea in luce infrarossa alla ricerca di nuovi oggetti nascosti.
Nel corso di questa survey, chiamata VVV (VISTA Variables in the Via Lactea), la stessa zona del cielo viene osservata più volte per individuare gli oggetti che variano in luminosità con il passare del tempo.
Due diverse apparenze dello stesso oggetto. Le immagini familiari della Trifida la mostrano in luce visibile, ma la fotografia ripresa in luce infrarossa da VISTA è molto diversa. La nebulosa è appena un fantasma della sua solita immagine in luce visibile. Le nubi di polvere sono molto meno evidenti, il bagliore delle nubi di idrogeno si vede appena e la struttura in tre settori distinti è quasi invisibile.
Nella nuova immagine, come per compensare per la nebulosa sbiadita, appare un nuovo panorama spettacolare. Le dense nubi di polvere nel disco della nostra Galassia che assorbono la luce visibile lasciano passare invece la maggior parte della luce infrarossa che VISTA può osservare. VISTA, quindi, può vedere ben oltre la Trifida e scovare oggetti mai visti prima sull'altro lato della Galassia.