Una navicella circondata da una nuvola di plasma per proteggere gli astronauti nei lunghi viaggi spaziali. Soprattutto quelli verso Marte (o fuori dal Sistema solare) nei quali gli astronauti dovranno essere protetti dai raggi cosmici e alle radiazioni extra sistema solare ancora misteriose che provocano - dopo lunga esposizione - tumori e altre malattie.
Per evitare questi rischi John Slough dell’università di Washington sta studiando uno “scudo” leggero che possa essere facilmente trasportato nello spazio.
L’idea è quella di usare pochi grammi di idrogeno sotto forma di plasma per avvolgere la navicella creando un campo magnetico capace di deflettere i raggi cosmici, come avviene oggi sulla Terra e nei viaggi spaziali su orbite basse, quali quelle dello Shuttle e della Stazione Internazionale.
Per farlo la nuvola deve essere avvolta da una rete di fili conduttori che trasportino l’elettricità e la mantengano stabile all’interno del plasma.
Il plasma potrebbe essere creato nella navicella, una volta fuori dall’atmosfera, da un dispositivo appositamente studiato per dividere l’idrogeno nelle sue componenti: elettroni e protoni. Oppure, nel caso in cui il plasma un giorno sia usato come propellente, sarebbe lo scarico stesso della navicella a creare la nuvola protettiva.