Il telescopio spaziale Spitzer potrebbe aver osservato la collisione tra due asteroidi in orbita attorno a una giovane stella: si tratta di un evento eccezionale perchè le polveri e i frammenti di roccia originati dallo scontro potranno, in tempi cosmici, fondersi e dar vita una nuovo pianeta roccioso.
In passato gli scienziati avevano già potuto osservare le nuvole di materiale prodotte da questi urti ma ora, per la prima volta, hanno a disposizione le immagini dei momenti immediatamenti precedenti e successivi all’impatto.
Vedo non vedo. Lo scontro è avvenuto a 1.200 anni luce da noi, nella costellazione della Vela, tra due pianetini in orbita attorno a NGC 2547 DB, una stella di appena 35 milioni di anni di età.
Gli astronomi tengono sotto controllo questa regione dello spazio già dal 2012: sfortunatamente nell’agosto di quell’anno la Terra si è "nascosta" dietro al Sole impedendo le osservazioni che sono riprese solo a gennaio 2013. In quei sei mesi qualcosa però era cambiato: era comparsa una nuvola di polvere cosmica che suggeriva l’ipotesi di un grande scontro tra corpi celesti. E ora questa nube di materia potrebbe trasformarsi in un pianeta.








Mondi di polvere. I pianeti rocciosi come la Terra si formano a partire da nuvole di polvere e roccia in orbita attorno a una stella giovane. Il movimento continuo favorisce l’aggregazione dei detriti che si trasformano in corpi sempre più grandi, come fiocchi di neve che rotolano uno sull’altro fino a formare una palla. Ora, sempre grazie a Spitzer, gli astrofisici potranno seguire in diretta l’evoluzione di questa nube di materia la cui densità si sta progressivamente riducendo man mano che i granelli di polvere si aggregano in oggetti più grandi.
L’occhio agli infrarossi del telescopio permetterà agli scienziati di rilevare i più piccoli cambiamenti nelle emissioni luminose della stella e, di conseguenza, del pianeta in formazione.
Le difficoltà di questo studio sono comunque notevoli. Le prime sono di tipo… geometrico: la posizione della nube di polvere, stretta e allungata, rende infatti difficile la lettura delle emissioni agli infrarossi da parte di Spitzer.







