Solitamente si ritrova ferma su una parete del Louvre, sotto gli sguardi ammirati dei turisti. Ma qualche giorno fa la fama della Gioconda si è spinta decisamente più in là, arrivando nello Spazio. Gli scienziati della Nasa hanno utilizzato l'immagine del quadro di Leonardo per testare la riuscita della trasmissione di dati via laser con il Lunar Reconnaissance Orbiter (LRO), un satellite in orbita intorno alla Luna.
Tante altre curiosità sulla Gioconda: guarda
Le applicazioni del laser sono tra le più disparate: da quelle più conosciute, come la lettura di CD e DVD o la chirurgia oftalmica, a quelle più inaspettate e fantascientifiche come la produzione di pioggia artificiale o la ricerca di forme di vita su pianeti lontanissimi. Sapevate, per esempio, che il SETI sta sfruttando la tecnologia laser per individuare eventuali presenze aliene nello Spazio? Su Focus 244 ora in edicola, vi raccontiamo queste e altre curiosità.
Un pixel dopo l'altro
L'immagine di Monna Lisa è stata suddivisa in 200 pixel, ciascuno dei
quali catalogato secondo una scala di grigi e identificato con un numero
da 0 a 4095. Ogni pixel è stato sparato con un impulso laser (nello
specifico, dal NASA's Next Generation Satellite Laser Ranging, presso il
Goddard Space Flight Center nel Maryland, USA) in una delle 4.096
possibili time slot disponibili nella breve finestra temporale scelta
per le trasmissioni. L'intera immagine, quindi, è stata trasmessa alla
velocità di 300 bit al secondo (una velocità abbastanza normale per una trasmissione in upload) e ha viaggiato per
386 mila chilometri fino a raggiungere il satellite.
Il Lunar Reconnaissance Orbiter è l'unico ad usare anche il laser per il
riconoscimento della posizione e le comunicazioni con la Terra
(normalmente le comunicazioni con i satelliti avvengono con onde radio).
A seconda dei tempi di arrivo delle trasmissioni dei pixel il LOLA
(Lunar Orbiter Laser Altimeter), uno strumento a bordo del satellite, ha
ricostruito pixel dopo pixel l'immagine della Gioconda e inviato di nuovo l'immagine
ricostruita sulla Terra - questa volta, tramite un tradizionale segnale
radio - per dare conferma della ricezione del messaggio (vedi il video a fine pagina). La trasmissione via laser non è stata perfetta al 100% perché l'atmosfera terrestre ha causato errori, anche quando il cielo era sereno. Ma gli scienziati hanno corretto le imperfezioni utilizzando lo stesso codice di correzione utilizzato in CD e DVD.
Scenari futuri
La trasmissione dell'immagine è servita anche a localizzare la posizione del LRO. In futuro simili comunicazioni laser potranno servire come backup alle trasmissioni radio che i satelliti normalmente utilizzano, o essere sfruttate nelle prossime missioni lunari della Nasa.
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Il video della Nasa (in inglese)