Spazio

Con l'attracco della Dragon sulla ISS, un nuovo passo per la Nasa verso la Luna

Con l'attracco "di prova" della capsula Dragon sulla ISS, si compie una tappa fondamentale per il futuro delle missioni spaziali. La NASA si prepara a tornare sulla Luna, con nuovi concorrenti (India e Cina), nuove regole (le agenzie private) e un nuovo obiettivo: restare.

Nel 1972, con la missione Apollo 17, la NASA atterrava sulla Luna per l'ultima volta. Quest'anno, dopo 47 anni di vuoto e dopo 50 anni dal primo passo di Armstrong, la NASA punta a riportarci alcune sonde. Ed entro il 2028 ha in programma di farci tornare alcuni astronauti. Stavolta in grande stile, cioè costruendo un avamposto lunare: una stazione spaziale in orbita attorno alla Luna.

Disegno di un razzo SLS con in cima una capsula Orion: è con questo razzo che la Nasa pensa di arrivare fino a Marte. © Nasa

Un aiuto dall'industria. La NASA però non vuole fare tutto da sola; o meglio, non può, dato che il suo budget è lo 0,5% della spesa pubblica, contro il 4% dei tempi delle missioni Apollo.

Quindi nel progetto sono coinvolte 9 aziende private, fra cui grandi nomi dell'industria aerospaziale, come Boeing, e realtà emergenti, come SpaceX, che entro questa estate trasporteranno astronauti americani sulla ISS. Sarà la prima volta dal pensionamento degli Space shuttle che gli astronauti NASA andranno in orbita senza l'aiuto dei russi.

A proposito di SpaceX: è avvenuto senza alcun problema l'attracco "di prova" della sua capsula Dragon sulla Stazione spaziale internazionale, lanciata con uno degli ormai "famosi" razzi riutilizzabili di SpaceX. Dragon è capace di ospitare fino a 7 astronauti, ma stavolta il suo equipaggio era composto solo dal manichino-sensore chiamato amichevolmente Ripley (dal nome di un personaggio di Alien, film di fantascienza del 1979). Qui sotto il video che gli astronauti della ISS hanno girato mentre entravano nella capsula appena attraccata.

Che concorrenza! Ma la lista delle aziende coinvolte non si esaurisce qui. C'è anche la Lockheed Martin, al lavoro sia sulla navicella Orion, sia sul progetto di una stazione spaziale in orbita cislunare. Questo avamposto, chiamato Deep Space Gateway, verrà costruito nello spazio, assemblato pezzo pezzo come la ISS. Inoltre la NASA ha chiesto ai suoi partner di sviluppare un sistema riutilizzabile per trasportare gli astronauti dalla stazione alla superficie lunare (e ritorno).

Come negli anni '60, gli americani dovranno essere veloci: anche la Russia, l'India e la Cina stanno facendo del loro meglio per raggiungere il nostro satellite. Quest'ultima si è appena guadagnata un primato col suo rover Chang'E 4: il primo a muoversi sul lato nascosto della Luna.

Dicembre 2014 - La capsula Orion subito dopo l'ammaraggio: il primo test di volo per la capsula che porterà l'uomo su Marte. © Nasa

La NASA tuttavia è un'agenzia pubblica e quindi non agisce di propria iniziativa, ma sotto le direttive del governo.

Gli ultimi 3 presidenti degli Stati Uniti hanno alternato i loro punti di vista anche riguardo allo spazio: se l'amministrazione Bush voleva tornare sulla Luna, Obama aveva puntato su Marte.

Ora, con Trump, sembra che il nostro satellite sia tornato in auge...

4 marzo 2019 Davide Lizzani
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