Possiamo ancora sperare in un tardo risveglio di Opportunity: la NASA ha deciso di prolungare ancora per qualche mese i tentativi di recupero attivo di segnali da parte del rover marziano, messo in ibernazione cautelativa dopo che la tempesta di sabbia che ha avvolto Marte la scorsa estate ne aveva reso inutili le celle solari.
Ancora per un po'. La strategia consiste nell'inviare la "sveglia" al robot utilizzando le radio antenne del Deep Space Network tre volte alla settimana, e mettendosi in ascolto di eventuali segnali di risposta. La NASA aveva iniziato ai primi di settembre e pianificava di continuare fino alla metà di ottobre, per iniziare poi una fase di ascolto passivo, senza invio di "richiami". Tuttavia, l'agenzia ha ora cambiato idea e conta sui venti che sembra imperverseranno nell'area in cui si trova il rover - un pendio della Perseverance Valley, dove è stato fotografato dal Mars Reconnaissance Orbiter - per liberare i pannelli dalle polveri accumulate.
un tipo tosto. La situazione sarà rivista e aggiornata a gennaio 2019, e a quel punto si deciderà sul da farsi. Gli ingegneri di missione sperano che i pannelli di Opportunity raccolgano abbastanza energia da avviare autonomamente un processo di risveglio. L'ultimo contatto con il rover, che ha superato di 60 volte la sua vita iniziale stimata (90 giorni), e che in 15 anni ha percorso su Marte 45 km (una maratona, nelle avverse condizioni del pianeta) risale al 10 giugno scorso. Il rover gemello Spirit, atterrato con Opportunity su Marte nel 2003, ha superato di 20 volte la resistenza sperata e si è bloccato nelle sabbie marziane nel 2009, per essere dichiarato definitivamente KO due anni dopo.