La prima immagine del razzo cinese Lunga Marcia 5B che sta rientrando in modo incontrollato nell'atmosfera terrestre dopo aver portato in orbita il primo modulo della nuova stazione spaziale cinese, è stata ripresa dall'astrofisico Gianluca Masi grazie agli strumenti di una coppia di telescopi robotizzati del Virtual Telescope Project, controllabili da remoto via Internet, installati a Ceccano (Frosinone).
Uno scatto difficile. «Ho scattato la foto quando il Sole era a pochi gradi sotto l'orizzonte», spiega Masi, «e quindi il cielo era ancora molto luminoso: condizioni che hanno reso lo scatto estremamente complesso da realizzare; ciò nonostante il nostro telescopio è riuscito a catturare l'enorme detrito lungo circa 30 metri. Come si può vedere nella parte inferiore dell'immagine molto luminosa del razzo c'è il tipico effetto che producono i sensori CCD della macchina fotografica a causa dell'estrema luminosità dell'oggetto.»
Controllo continuo. Sono diverse le agenzie spaziali e gli astronomi che stanno seguendo il percorso del Lunga Marcia 5B per individuare con precisione la traiettoria di rientro, e quindi dove andrà a precipitare. Stando ai calcoli più recenti la traiettoria di caduta si concluderà nella notte tra sabato e domenica, attorno alle 5:40 ora italiana: non è ancora da escludere totalmente che possa precipitare sulla terraferma (su aree abitate?), ma Lloyd Austin, segretario alla difesa degli Stati Uniti, ha dichiarato al Guardian che gli USA non vedono al momento la necessità di colpire il relitto in caduta libera, per distruggerlo in aria, e che in base alle ultime stime dovrebbe cadere nel Pacifico. Il razzo è comunque monitorato in continuo: al momento in cui scriviamo, venerdì 7 maggio, il relitto si trova a una quota compresa tra i 160 e i 258 chilometri e impiega 88 minuti per compiere una rivoluzione attorno alla Terra.