Si sapeva che prima o poi sarebbe successo: un frammento di spazzatura spaziale, troppo piccolo per essere monitorato dai sistemi che li seguono da Terra, ha colpito e danneggiato un elemento importante della Stazione spaziale internazionale - il braccio robotico Canadarm2. La NASA ha fatto sapere che lo strumento è ancora operativo, ma il detrito è stato in grado di perforare la guaina termica e di danneggiare la struttura sottostante del braccio. È un nuovo caso che fa riflettere su quanto grave sia il problema della spazzatura spaziale che si trova lungo l'orbita terrestre su cui ruotano le stazioni spaziali e un gran numero di satelliti di ogni genere.
Quanti sono i detriti? Le agenzie spaziali di tutto il mondo sono consapevoli del problema, ma possono fare ben poco. Attorno alla Terra ci sono oltre 23.000 pezzi di cui si conosce l'esistenza e dei quali è tracciata l'orbita. Questo serve per far sì che nel caso in cui si avvicinino troppo, i satelliti o la stazione spaziale vengano spostati di orbita per evitare il rischio di collisione.

Ma per molti altri detriti più piccoli di alcuni centimetri, e secondo l'Agenzia spaziale europea sono almeno 130 milioni, ciò è impossibile con gli attuali strumenti a disposizione. E poiché anche i piccoli detriti viaggiano a velocità orbitali, ossia a migliaia o decine di migliaia di chilometri all'ora, il loro impatto può comunque causare danni significativi, incluso il perforare parti metalliche. «Per continuare a beneficiare della scienza, della tecnologia e dei dati che l'operatività nello Spazio porta, è fondamentale ottenere linee guida più concrete e realistiche sulla mitigazione dei detriti spaziali nella progettazione e nelle operazioni dei veicoli spaziali», ripete da tempo Tim Florer, capo dello Space Debris Office dell'ESA.
Il lavoro continuerà. Il Canadarm2 è il "sistema di manipolazione remota della Stazione spaziale" (SSRMS): progettato dall'Agenzia spaziale canadese (CSA), è un elemento fisso della Stazione spaziale da 20 anni. È un braccio robotico in titanio multi-articolato che può aiutare a manovrare oggetti al di fuori della ISS, comprese le navette cargo, e a eseguire la manutenzione della Stazione.


Non è chiaro esattamente quando sia avvenuto l'impatto: il danno è stato notato per la prima volta il 12 maggio, durante un'ispezione di routine. La NASA e la CSA hanno collaborato per acquisire immagini dettagliate e valutare il danno. "Nonostante l'impatto, i risultati dell'analisi in corso indicano che le prestazioni del braccio sono inalterate", si legge su di un comunicato della CSA: "il danno è limitato a una piccola sezione del braccio e della coperta termica.
Canadarm2 sta continuando con le operazioni pianificate".
Si può dire che questa volta la ISS è stata fortunata, ma non potrà essere sempre così. L'anno scorso la Stazione spaziale ha dovuto eseguire tre manovre di emergenza per evitare collisioni con detriti spaziali, e un'altra volta un detrito spaziale ha colpito un vetro della cupola, fortunatamente senza perforarlo.