L’alone di stelle che avvolge la nostra Galassia può essere assimilato al delta di un fiume degnato dallo scorrere di un gran numero di correnti stellari di grandi e piccole dimensioni. È questo il risultato delle analisi dei dati raccolti dalla Sloan Digital Sky Survey (SDAA-II), un complesso e ambizioso progetto che si propone di scandagliare buona parte del cielo catalogando la posizione e il moto di centinaia di migliaia di oggetti celesti.
Mentre i più grandi di questi veri e propri fiumi stellari sono stati mappati nel corso dell’ultimo decennio, la nuova analisi mostra che altri piccoli “ruscelli” di stelle sono presenti nell’alone che circonda la Via Lattea.
L’immagine mostra il modello teorico della nostra Galassia in cui sono visibili dei filamenti che rappresentano delle vere e proprie correnti di stelle che sono state catturate da galassie nane satelliti della Via Lattea. La regione mostrata ha una dimensione di circa un milione di anni luce. Il Sole dista dal nucleo della Via Lattea (al centro dell’immagine) poco meno di 30.000 anni luce.
Le strutture individuate sono una dozzina e mentre nelle regioni interne della Galassia si mischiano e si confondono con le altre stelle, nelle parti periferiche appaiono come tanti filamenti che si protendono nello spazio per distanze dell’ordine del centinaio di migliaia di anni luce.
Queste strutture sono il risultato della cattura di stelle appartenenti a galassie nane satelliti della Via Lattea, un processo che con il tempo porta inesorabilmente alla “fagocitazione” di questi piccoli agglomerati di stelle. Un vero e proprio processo di cannibalismo galattico, osservato anche in altri parti dell’Universo.