Una cometa nota da metà Ottocento si è data appuntamento con la Terra nel giorno in cui tutti penseranno a una burla: il 1° aprile. Ma non si tratta di un pesce. Nella giornata di sabato, la 41P/Tuttle-Giacobini-Kresák toccherà il punto più vicino al nostro pianeta dall'anno della sua scoperta, il 1858, e nel fly-by sopra al Polo Nord terrestre arriverà a circa 21,2 milioni di km da noi.
La distanza media Terra-Sole: 149.597.870,691 km (si usa dire: 150 milioni di km), convenzionalmente pari a 1 UA (unità astronomica). La luce la percorre in 8 minuti e 20 secondi (circa).
Che cosa si vedrà? Gli osservatori dell'emisfero settentrionale la potranno osservare con binocoli o piccoli telescopi da qui alla metà di aprile, non lontano dalla costellazione dell'Orsa Maggiore.
Il 1° aprile è il giorno migliore per ammirare l'oggetto celeste, che in ogni caso sarà circa 50 volte troppo poco brillante per essere visibile a occhio nudo, con una luminosità nel cielo notturno equivalente a quella di Nettuno.
La distanza media Terra-Luna: 384.403 km (si usa dire: 400.000 km). La luce la percorre in 1,28 secondi (circa). Durante la "corsa allo Spazio" degli anni '70 le Apollo coprivano la distanza in circa tre giorni, a una velocità (media) di 5.500 km/h.
Seconda tappa. Il 12 aprile sarà invece la volta del perielio, l'approccio più vicino al Sole (a 156,3 milioni di km). Spingendosi verso la nostra stella, la cometa, che completa un'orbita ogni 5,5 anni, potrebbe mostrare un incremento di luminosità e la sua tipica atmosfera verde - per la presenza di carbonio biatomico - gonfiata da sbuffi di vapore mentre il suo nucleo ghiacciato si riscalda. Qualcosa di simile accadde nel maggio del 1973, quando 41P si fece in pochi giorni 10 mila volte più luminosa, diventando quasi osservabile senza strumenti.
Storie da raccontare agli amici il 1° aprile