Non è una stella cadente, quella scia luminosa che sfreccia in atmosfera nella foto qui sopra, ma il cargo di SpaceX Dragon, fotografato durante il suo rientro sulla Terra dall'astronauta Jack Fischer, in missione sulla ISS.
L'evento è notevole perché si tratta di una capsula riciclata: è ammarata nel Pacifico nel primo pomeriggio del 3 luglio, concludendo così anche la sua seconda missione in orbita. Si tratta del primo "secondo volo" per una navicella commerciale verso e dalla ISS, nonché del primo dalla fine dell'era degli Shuttle.
Good splashdown of Dragon confirmed—completing first re-flight of a commercial spacecraft to and from the @Space_Station.
— SpaceX (@SpaceX) 3 luglio 2017
Il viaggio di andata. La navicella dell'azienda di Elon Musk, già utilizzata una prima volta nello Spazio nel 2014, era stata lanciata lo scorso 3 giugno da un Falcon 9 (anch'esso riciclabile) per essere agguantata, dopo un viaggio di circa 41 ore, dal braccio robotico della ISS. A bordo aveva 2.700 kg di rifornimenti e materiale sperimentale che sono stati scaricati sulla Stazione Spaziale.
Il ritorno. A differenza di altri cargo che fanno la spola tra la Terra e la ISS (la navicella Russa Progress, la giapponese HTV e l'americana Cygnus) la Dragon è in grado di riportare un carico sulla Terra, perché (salvo alcune componenti, come i pannelli solari) non si disintegra in atmosfera. Dopo un mese di permanenza in orbita, agganciata alla ISS, la capsula è stata liberata dal Canadarm-2 e alle 14.10 del 3 luglio, dopo un viaggio di 5 ore, si è tuffata nel Pacifico.
Carica. Sulla Terra ha riportato 1,8 tonnellate di materiale ed esperimenti scientifici, inclusi il Fruit Fly Lab-02, un esperimento che indaga gli effetti della microgravità sul cuore dei moscerini della frutta, uno studio sull'osteoporosi e uno sulle cellule staminali.