Due nuove missioni recentemente annunciate dall'Agenzia Spaziale Europea faranno luce, o almeno ci proveranno, su due fenomeni cosmici tra i più affascinanti e misteriosi: gli effetti del vento solare sui pianeti e l'origine della materia oscura.
Missione... bollente
Solar Oribiter, la prima delle due spedizioni, partirà alla volta del Sole nel 2017 e si avvicinerà alla superficie della nostra stella più di ogni altra sonda realizzata fino ad oggi.
Analizzerà da vicino i processi fisici che producono i brillamenti solari per scoprirne le cause e permettere agli scienziati di metterci al riparo dai loro effetti potenzialmente distruttivi. Il vento solare è infatti formato da particelle elettricamente cariche (il Sole durante la sua normale attività ne perde circa 800 milioni di kg al secondo) che viaggiano ad altissima velocità verso il nostro pianeta: quando lo raggiungono possono creare seri problemi alle linee elettriche e ai sistemi di navigazione.
Chiarire la materia oscura
Alla sonda Euclide sarà invece affidato lo studio di fenomeni molto meno visibili ma altrettanto importanti. Molto più simile ad un telescopio spaziale, questa missione sarà lanciata nel 2019 con l'obiettivo di indagare sull'espansione dell'Universo e sulla formazione della materia oscura.
Euclide spingerà i suoi occhi elettronici fino a 10 miliardi di anni luce verso le regioni più esterne del cosmo e tenterà di ricostruire i processi che hanno portato alla sua espansione.
Per ognuna delle due missioni l'ESA sosterrà un costo di circa 470 milioni di euro.
L'Europa nello spazio a caccia di materia oscura
Nei prossimi 7 anni due nuove missioni spaziali tutte europee tenteranno di chiarire alcuni tra i più misteriosi fenomeni cosmici.
