Manca davvero poco: il 4 luglio la sonda Juno (Nasa) accenderà i motori per 35 minuti e si posizionerà in orbita attorno a Giove, il gigante gassoso del Sistema Solare.
«Esattamente un anno fa stavamo procedendo alle correzioni di rotta per sorvolare al meglio Plutone con la New Horizon, in questi giorni ci stiamo preparando per porre in orbita gioviana la sonda che sorvolerà Giove a una distanza mai raggiunta prima», dichiara Diane Brown, responsabile del progetto Juno. La sonda, lanciata nel 2011, è parte del programma New Frontiers della Nasa, per missioni che non devono costare più di 700 milioni di dollari.
Video: Che cosa studierà Juno su Giove. Intervista ad Alberto Adriani (INAF IAPS Roma), responsabile dello strumento JIRAM a bordo della sonda Juno (da INAF Multimedia): uno splendido video con dettagli e animazioni che illustrano la missione della sonda Juno. | Inaf.
Per contenere i costi, è stato deciso che Juno fosse alimentata da pannelli solari anziché da un generatore nucleare: sarà la sonda più lontana dal Sole alimentata da energia solare, con tre pannelli solari lunghi 9 metri ognuno e un totale di 18.698 celle.
Dieci strumenti, due italiani. Durante le 37 orbite previste attorno al pianeta, la sonda lo sorvolerà a distanza sempre più ravvicinata, ma ci sarà un prezzo da pagare. L'avvicinamento la porterà sempre più vicina all'atmosfera di Giove, dove inevitabilmente cadrà nel 2017: «Abbiamo però progettato la missione per poter raccogliere il maggior numero di informazioni in un periodo di tempo limitato», ha commentato Rick Nybakken, del Jet Propulsion Laboratory di Pasadena.
Video: il ruolo dell'Italia nell'esplorazione del Sistema Solare. Enrico Flamini (ASI) sulla missione Juno, la sonda che il 4 luglio entra in orbita attorno a Giove, il gigante gassoso del Sistema Solare, e il ruolo dell'Italia nell'esplorazione della nostra regione di Spazio. | Asi.
Juno darà il quadro più completo del pianeta che si sia mai riusciti a ottenere. A bordo ci sono 10 strumenti, tra i quali due sono italiani: il JIRAM (Jupiter InfreRed Auroral Mapper), che ha il compito di studiare le violente aurore polari di Giove e l'atmosfera più esterna del pianeta fino alla profondità di circa 1.000 chilometri, e uno strumento per studiare la forza di gravità di Giove, il cui responsabile è Alberto Adriani, dell'Inaf, che permetterà di ottenere importanti informazioni della struttura interna del gigante gassoso.
Divinità a bordo. La missione si propone anche di cercare l'origine del campo magnetico di Giove, di misurare la quantità di acqua presente nella sua atmosfera, di studiare l'andamento e la velocità dei venti e la composizione atmosferica in dettaglio.
A bordo della sonda c'è una placca dedicata a Galileo Galilei, con la riproduzione del manoscritto in cui lo scienziato pisano descrisse quattro lune di Giove mai osservate prima. E, in più, un tocco di originalità con tre "astronauti" fatti con i Lego: Galileo, Giove e la sua sposa Giunone.
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