Spazio

Beccato! Il James Webb Telescope è stato fotografato dalla sonda GAIA

Il James Webb Telescope è stato catturato da GAIA, il telescopio astrometrico dell'Agenzia Spaziale Europea che si trova nelle sue "vicinanze" ovvero a un milione di km di distanza. Ecco i retroscena di uno scatto eccezionale.

Il telescopio spaziale James Webb della Nasa è stato progettato per mettersi alla caccia degli oggetti più remoti del nostro Universo. Ma recentemente il "cacciato" è stato proprio lui. A inquadrarlo e fa catturarne una foto infatti è stato il satellite astrometrico GAIA (Global Astrometric Interferometer for Astrophysics) dell'Agenzia Spaziale Europea (ESA) che si trova più o meno nello stesso punto del James Webb Telescope, ossia nel punto di Lagrange 2, un luogo gravitazionalmente stabile tra il Sole e la Terra, a circa un milione e mezzo di chilometri dal nostro pianeta.

L'immagine mostra le orbite del telescopio spaziale James Webb (in bianco) e Gaia (in giallo) attorno al punto nello spazio chiamato L2.
L'immagine mostra le orbite del James Webb Telescope (in bianco) e GAIA (in giallo) attorno al punto nello spazio chiamato L2 a circa un milione e mezzo di chilometri dal nostro pianeta. © ESA/Gaia/DPAC; CC BY-SA 3.0 IGO

Le strisciate di Gaia. Dall'Agenzia Spaziale Europea hanno fatto sapere che la luce che riflette il Webb Telescope è estremamente piccola e per questo appare come un minuscolo e debole puntino di luce all'occhio di GAIA, senza alcun dettaglio visibile. «GAIA non è stato progettato per scattare foto reali di oggetti celesti, ma per raccogliere misurazioni molto precise delle loro posizioni, dei movimenti, delle distanze e dei colori», sottolinea Gaia Uli Bastian dell'Università di Heidelberg in Germania. «Ogni sei ore uno strumento a bordo di GAIA cattura una striscia di 360° attorno all'intera sfera visibile al telescopio. Catturata una striscia di cielo, ne viene realizzata una successiva, inclinando leggermente il telescopio, così che strisciata dopo strisciata si può riprendere l'intero cielo».

Il confronto tra i milioni di dati ottenuti in questo modo permette di avere un quadro precisissimo degli oggetti che si osservano. In ogni caso è comunque possibile richiedere manualmente al computer di bordo di puntare il telescopio in un determinato punto del cielo. Questa operazione era stata originariamente progettata per scopi di assistenza in caso di problemi tecnici, ma durante la missione è stata utilizzata anche per ottenere immagini scientifiche richieste dagli astronomi. La prima opportunità di ottenere un'immagine del Webb Telescope si è avuta il 18 febbraio, quando GAIA si trovava a circa 1 milione di km di distanza. E il tentativo è andato a segno.

La navicella spaziale Gaia dell'Agenzia Spaziale Europea ha individuato il telescopio spaziale James Webb, cerchiato in verde. Le due immagini nei quadrati mostrano, a sinistra, l'Osservatorio a piena risoluzione e, a destra, una seconda immagine scattata quasi due ore dopo la prima.
La sonda GAIA dell'Agenzia Spaziale Europea ha individuato il James Webb Telescopo, cerchiato in verde. Nel riquadro a sinistra, l'immagine di Webb a piena risoluzione: è il puntino di luce leggermente esteso al centro. Nel riqadro di destra, la seconda "foto" di Webb, scattata dopo circa 106,5 minuti dalla prima. © ESA/Gaia/DPAC; CC BY-SA 3.0 IGO

I PRIMI PASSI DI JAMES WEBB. Per quanto riguarda il James Webb Telescope, tutto procede alla perfezione riguardo il suo posizionamento per dare inizio ai lavori: nelle ultime ore ha anche raccolto un'immagine di prova (sotto) di una stella, chiamata 2MASS J17554042+6551277: è di qualità elevatissima (l'immagine a infrarossi a più alta risoluzione mai catturata nello Spazio) e, secondo i tecnici, i risultati sono superiori alle aspettative.

Una recente immagine scattata dal telescopio spaziale James Webb durante il suo processo di allineamento: ritrae una stella molto luminosa in primo piano e galassie e stelle sullo sfondo.
L'immagine scattata dal telescopio spaziale James Webb durante il suo processo di allineamento (marzo 2022): ritrae in primo piano una stella molto luminosa (2MASS J17554042+6551277) e galassie e stelle sullo sfondo. Si tratta dell'immagine a infrarossi a più alta risoluzione mai catturata nello Spazio. © NASA/STScI
19 marzo 2022 Luigi Bignami
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