Un telescopio italiano appeso a un pallone aerostatico a 34 km di altezza ha "fotografato" il big bang.
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La mappa di tutto il cielo: la fascia orizzontale rapppresenta la nostra Galassia (la Via Lattea) così come appare alle lunghezze d'onda corrispondenti alle microonde. L'area più chiara mostra la zona osservata da Archeops, e corriponde a circa il 30% dell'universo. |
Un fotografo d'eccezione per l'evento più antico del mondo. Il telescopio Archeops, lanciato dalla base di Kiruna (Svezia) lo scorso febbraio, ha immortalato per la seconda volta l'universo in fasce. Lo ha fatto registrando la radiazione di fondo cosmico, una specie di "eco" del Bing Bang giunta fino a noi.
Il primo click era opera di BOOMERanG, il telescopio attaccato a un pallone stratosferico che nel 1999 aveva scattato la prima istantanea dell'universo primordiale. Studiando quell'immagine gli scienziati avevano capito che l'universo è piatto e tende a espandersi indefinitamente.
E alla fine?
La foto scattata da Archeops è molto più completa e dettagliata della precedente perché copre una porzione molto più ampia di cielo. La sonda, trasportata da un pallone stratosferico, ha volato a una quota di 34 Km per 24 ore a nord del circolo polare artico.
Le sue rilevazioni hanno permesso di confermare alcune ipotesi sul destino del cosmo. Una delle domande a cui gli scienziati cercano di trovare risposta, infatti, è se l'universo continuerà a espandersi indefinitamente o se prima o poi inizierà a rallentare o a invertire il proprio percorso. Se questo dovesse avvenire, il nostro mondo potrebbe contrarsi progressivamente dando luogo, tra miliardi di anni, a un Big Crunch (grande strizzata, in italiano): l'esatto contrario del Big Bang.
Le immagini e i risultati ottenuti da Archeops, tuttavia, sembrano escludere questo scenario.
(Notizia aggiornata al 25 ottobre 2002)