Si chiamerà Ingenuity (che, attenzione, significa ingegnosità e non ingenuità!) e, se tutto andrà secondo i piani, sarà il primo elicottero marziano, o meglio il primo drone a sorvolare la superficie di Marte per regalarci immagini mozzafiato.
Del tutto simile ai droni comunemente utilizzati sulla Terra, Ingenuity è un piccolo elicottero a doppio rotore sviluppato dalla NASA che verrà inviato su Marte nel corso della missione Mars 2020 che partirà la prossima estate.
Protetto da Perseverance. Il drone, alimentato a energia solare, arriverà sul Pianeta Rosso agganciato sotto la pancia di Perserverance, il rover di nuova generazione realizzato dall'Agenzia americana.
È dotato di un complesso sistema di schermi che eviteranno danni durante la fase di atterraggio e proteggeranno il drone da polvere e detriti.
Ingenuity sarà il primo velivolo terrestre a volare in un altro pianeta, con tutti i rischi del caso.
La sua operatività sarà piuttosto limitata: si alzerà in volo non prima di 3 mesi dall'arrivo del rover su Marte ed esplorerà solo la zona del cratere Jezero, dove atterrerà la sonda.
Spiccherà il volo? Tra le principali incognite c'è proprio la capacità di volo di Ingenuity: l'atmosfera marziana è molto più rarefatta di quella terrestre e le pale dell'elicottero sono completamente diverse rispetto a quelle degli apparecchi che conosciamo.
Nonostante le decine di test e le simulazioni portate a termine con successo dagli scienziati, solo al momento del primo decollo scopriremo se Ingenuity è davvero in grado di volare su Marte.
Rischio calcolato. La missione Ingenuity insomma è ad alto rischio e alla NASA lo sanno: che possa durare poco o pochissimo è un dato di fatto. Eppure i primi voli del martecottero offriranno agli scienziati informazioni importantissime sul Pianeta Rosso, che permetteranno di programmare le future missioni.
La partenza di Perserverance e Ingenuity alla volta di Marte è prevista per il prossimo mese di luglio, mentre l'ammartaggio nel cratere Jezero dovrebbe avvenire il prossimo 18 febbraio, dopo circa 7 mesi di viaggio nello spazio.