Sabato 20 aprile, durante i test a terra di una Crew Dragon di SpaceX, qualcosa è andato storto: la capsula spaziale destinata a traghettare gli astronauti della NASA da e verso la ISS è andata distrutta in una violenta esplosione presso la Cape Canaveral Air Force Station, in Florida.
Le ipotesi sulle cause. I portavoce di SpaceX hanno parlato di una "grave anomalia" avvenuta durante una serie di collaudi ai motori in corso sulla Landing Zone 1 del Kennedy Space Center, la stessa piattaforma che ha fatto da palco ai primi, storici rientri dei Falcon 9 riciclati.
I primi test sono stati completati con successo, ma quello finale si è concluso con un problema, forse a carico di uno dei quattro gruppi di razzi SuperDraco che servono alla Dragon come Launch Escape System: in caso di malfunzionamenti durante un lancio con equipaggio, questo sistema dovrebbe allontanare la capsula dal vettore di lancio e garantire l'incolumità degli astronauti.
Questi razzi sono dotati di propellente ipergolico (che fa sì che l'accensione avvenga spontaneamente, quando combustibile e ossidante vengono a contatto) altamente tossico: tuttavia non sembra che l'incidente abbia provocato danni fisici ai presenti né pericoli per la salute pubblica.
"quella" crew dragon. Secondo voci interne a SpaceX, non ancora confermate, la capsula coinvolta sarebbe la stessa che nel marzo scorso aveva concluso con successo il primo viaggio verso la ISS, rimanendovi agganciata per una settimana prima di rientrare ed ammarare. Nei piani di SpaceX la capsula avrebbe dovuto essere riutilizzata per i futuri voli con equipaggio, ma a giudicare dalle colonne di fumo che si sono alzate dallo spazioporto della Florida il 20 aprile, il velivolo potrebbe non essere più recuperabile.
Cosa staranno pensando Doug Hurley e Bob Behnken i primi due astronauti che dovranno salire sulla Dragon per andare alla ISS dopo l'incidente che l'ha vista coinvolta lo scorso sabato? pic.twitter.com/bb8Vc7NtJX
— luigi bignami (@luigibignami) 22 aprile 2019
La sicurezza prima di tutto. L'episodio potrebbe far slittare il primo volo con astronauti della capsula progettata per superare la dipendenza della NASA dalla Soyuz russa. Dopo una serie di rinvii, il lancio inaugurale con equipaggio era stato fissato per il 25 luglio, ma perché questo avvenga andrà verificato che i sistemi di lancio rispondano ai più elevati standard di sicurezza. Del resto, come ha ricordato Jim Bridenstine (dirigente Nasa), è per questo che si effettuano le prove: per rilevare eventuali anomalie prima che possano costituire un pericolo nelle missioni ufficiali.