Non capita tutti i giorni di sorvolare un lago, specie se extraterrestre. Questa animazione a colori della Nasa, realizzata con i dati radar acquisiti da Cassini tra il 2004 e il 2013, ci trasporta sopra alle distese di etano e metano che costellano il satellite.
Legenda. Nella proiezione, il polo nord è al centro, e il campo si estende fino a 50 gradi di latitudine nord. Le distese di liquido appaiono blu o nere a seconda della profondità e del modo in cui il radar rimbalza sulla loro superficie. Le aree asciutte sono visibili in chiaro: le altezze dei rilievi sono state ingrandite di 10 volte. Una debole foschia è stata aggiunta per simulare l'atmosfera di Titano.
Un lago dopo l'altro. Nell'ordine incontriamo il Kraken Mare, il più grande di Titano; il Ligeia Mare (quasi a forma di cuore) e il Punga Mare, appena sotto al polo nord. In alto e a sinistra del polo troviamo una miriade di laghi più piccoli, che non superano i 50 km di lunghezza. La maggior parte dei mari di idrocarburi di Titano si concentra nell'emisfero nord. Solo il 3% dei liquidi si trova fuori da questa zona.
Come sono nati? Gli scienziati responsabili della missione stanno provando a identificare il processo geologico all'origine di queste grandi depressioni, capaci di ospitare imponenti distese di liquidi. Uno dei principali sospetti è l'estensione regionale della crosta, che sulla Terra è responsabile della formazione di faglie che fungono da bacini, e di creste montuose parallele.