Fino a poco tempo fa il pianeta nano Cerere era ancora un corpo planetario praticamente sconosciuto, di cui si conoscevano le principali caratteristiche fisiche e poco altro. Ma con il passare dei giorni, man mano che la sonda della NASA Dawn ci invia immagini a risoluzione sempre più alta della sua superficie, questo mondo per certi versi misterioso inizia a mostrare la sua faccia.
Saturato da crateri da impatto. Come la stragrande maggioranza dei corpi solidi del Sistema Solare, la sua superficie appare butterata da giganteschi crateri da impatto, vaste pianure, anch’esse segnate dalle cicatrici lasciate dalla collisione di piccoli corpi cosmici, e una montagna isolata alta circa 6.000 metri. Ancora avvolte dal mistero sono le macchie brillanti presenti in particolare all’interno del cratere Occator e in altre regioni. Non è ancora chiaro se si tratti di ghiaccio esposto, sale, oppure un miscuglio dei due.
Uno straordinario sorvolo. Adesso, un nuovo filmato rilasciato pochi giorni fa dalla NASA ci porta a sorvolare i paesaggi di Cerere, il pianeta nano raggiunto agli inizi di quest'anno dalla sonda Dawn (per avere una visione 3D, nella fase finale del filmato sarebbe necessario indossare degli occhiali blu/rossi). Le immagini ci portano a sorvolare la solitaria montagna, alta più di 1.000 metri rispetto al Monte Bianco, con delle striature luminose sulle sue pendici scoscese e l’ormai famoso cratere Occator, un bacino da impatto di circa 90 km di diametro. Il cratere si trova nell'emisfero settentrionale, mentre la montagna, ancora senza un nome ufficiale, si trova più a sud-est, a circa 11° sud e 316° est.
Una montagna enigmatica. Questa montagna è una delle strutture più alte osservate finora su Cerere ed è strano che non si trovi in corrispondenza di un cratere. Perché si trova isolata in mezzo al nulla? Ancora non lo sappiamo, ma man mano che Dawn si avvicinerà alla superficie potremo scoprirlo e capire anche la reale natura delle ancora misteriose macchie chiare.
Cerere è il più grande oggetto nella fascia principale degli asteroidi, tra Marte e Giove. Grazie ai dati acquisiti da Dawn da quando il veicolo spaziale si è inserito in orbita, è stato possibile stabilire con precisione il suo diametro medio, che risulta essere di 940 km, ossia 10 km in meno della stima precedente. Dawn riprenderà le sue osservazioni a metà agosto da una altitudine inferiore a 1.500 km.