12 ottobre 2017: l’asteroide 2012 TC4 passerà a circa 42.000 chilometri dalla Terra, più o meno 6.000 chilometri più lontano (dalla superficie) dei satelliti geostazionari - quelli che ruotano sincroni con la Terra. Lo vedremo passare a circa un decimo della distanza Terra-Luna, ma senza pericolo per il nostro pianeta: l’asteroide passerà "rasente" e continuerà la sua corsa nello spazio.


Stando alle informazioni della NASA, 2012 TC4 ha un diametro tra i 15 e i 30 metri, più o meno come l'asteroide che nel 2013 sorprese tutti penetrando inatteso nell’atmosfera, dove esplose - facendo danni e feriti - liberando un’energia stimata in 500 chilotoni (un chilotone è l’energia liberata dall'esplosione di 1.000 tonnellate di tritolo).
L’esplosione avvenne sopra la città di Chelyabinsk mandando in frantumi centinaia di finestre - e provocando indirettamente un migliaio di feriti, a causa delle schegge di vetro. L'asteroide di Chelyabinsk non era stato avvistato preventivamente: 2012 TC4 invece è monitorato da tempo e conosciamo con esattezza la sua traiettoria.
Grande esercitazione. Se da un lato il nuovo evento fa (di nuovo) riflettere quanto siano alte le probabilità che un oggetto pur piccolo possa scontrarsi con la Terra, dall’altro è l’occasione per testare la capacità di una rete di osservazione globale nel coordinare i sistemi di rilevamento ottico e radar, nel caso di uno scenario dove un oggetto possa realmente trovarsi in rotta di collisione con la Terra.
L’asteroide 2012 TC4 venne scoperto nel 2012 dal Pan-STARRS (Panoramic Survey Telescope and Rapid Response System), alle Hawaii, uno strumento dedicato alla ricerca e al monitoraggio di asteroidi che potrebbero diventare pericolosi per il nostro pianeta nel loro vagare nello Spazio.

Sulla base delle osservazioni eseguite 5 anni fa, gli astronomi riuscirono a predire che l’oggetto sarebbe ripassato vicino alla Terra quest’anno.
L'European Southern Observatory, con il suo telescopio da 8 metri di diametro, ha avvistato 2012 TC4 già alla fine dello scorso mese di luglio. Da allora un gran numero di osservatori in tutto il pianeta si sono dati da fare nel tracciare l’oggetto in avvicinamento, inviando le osservazioni al Minor Planet Center - che le ha raccolte ed elaborate.
Un test che è servito per verificare l’affidabilità di un sistema di allarme voluto e finanziato dal PDCO (Planetary Defense Coordination Office). Spiega Nichael Kelley, del PDCO: «È un test che ci serve per capire le nostre capacità di lavorare coordinando dati e informazioni provenienti da laboratori e osservatori di ogni parte del mondo».

La parola alla scienza. Tra poche ore i più grandi osservatori al mondo che scrutano il cielo in luce visibile, infrarossa e radar punteranno verso 2012 TC4, per cercare di svelare almeno alcune delle sue caratteristiche.
Non sarà facile, neppure per i professionisti, perché la sua magnitudo sarà attorno al valore 17: sarà cioè davvero poco visibile, anche per i più potenti telescopi, e si muoverà molto velocemente nel cielo.