Chi Cygni ( ? Cyg) è una stella visibile nella costellazione del Cigno la cui distanza da Terra è approssimativamente di 550 anni luce. Si tratta di una stella variabile di tipo Mira, che mostra una delle maggiori variazioni conosciute della propria magnitudine apparente: infatti essa varia tra un massimo di +3,62 e un minimo di +14,20; in questa fase la stella quindi risulta visibile solamente con un telescopio di diametro superiore a 30 cm. Il periodo della variabilità è pari a 408,05 giorni. La stella pulsa come un enorme cuore con un periodo di 408 giorni e solo recentemente è stato possibile osservare con dettagli senza precedenti la contrazione e l’espansione periodica di questo astro morente. E’ ciò che accadrà al Sole tra circa 5 miliardi di anni.
Le impressionanti immagine delle variazioni di dimensioni della stella variabile Chi Cygni nell’arco di un anno, un’anteprima del destino a cui andrà incontro il Sole tra circa 5 miliardi dia anni. Al centro, in proporzione, il Sole e l’orbita della Terra. Quando la nostra stella raggiungerà questa fase finale della sua evoluzione, i pianeti di tipo terrestre del nostro sistema planetario e la Fascia Principale degli asteroidi verranno inghiottiti dai suoi incandescenti inviluppi esterni.
Quando è al minimo, il diametro di Chi Cygni raggiunge un valore di poco inferiore ai 500 milioni di chilometri, quando è al massimo dell’espansione di oltre 750 milioni di chilometri, la distanza che separa Giove dal Sole. Nella fase di minima contrazione, la sua superficie mostra delle macchie chiare, molto probabilmente prodotte da gigantesche nubi di plasma surriscaldato, simili a granuli solari, ma di dimensioni enormemente maggiori, che vengono eiettate nello spazio dai campi magnetici stellari. Quando si espande, Chi Cygni si raffredda e la sua luminosità diminuisce.
Ottenere immagini di stelle variabili è un compito molto difficile. In particolare, le stelle di tipo Mira in genere sono nascoste da densi inviluppi di gas e polveri, per cui è necessario studiare questi oggetti nell’infrarosso, una radiazione che riesce a penetrare queste coltri opache. Inoltre, in genere queste stelle si trovano a grandi distanze e perciò appaiono molto deboli. Sebbene siano enormi se paragonate al Sole, a causa della loro distanza appaiono non più grandi di una casa sulla Luna vista dalla Terra, ragion per cui, anche con i più potenti telescopi attualmente disponibili, non è possibile raggiungere la necessaria risoluzione per poter misurare le loro dimensioni. Per questo motivo, è stata utilizzata la tecnica interferometrica, la quale combina la luce raccolta da diversi telescopi, e grazie alla quale è possibile ottenere una risoluzione equivalente a quella di un telescopio avente un diametro pari alla distanza che separa gli strumenti che formano il sistema.
Le immagini qui pubblicate sono state ottenute dall’Infrared Optical telescope Array (IOTA) dell’Osservatorio Whipple di Mount Hopkins (Arizona, USA). Questo sistema di telescopi interferometrici ha permesso di distinguere dettagli nelle immagini che sono circa 15 volte più piccoli di quelli distinguibili in immagini riprese dal Telescopio Spaziale Hubble.
L’interferometria è una tecnica potentissima, che permette di ottenere immagini estremamente definite. Oggetti come Chi Cygni, che fin adesso apparivano dall’aspetto puntiforme, stanno progressivamente rilevando la loro vera natura.