Portato nello spazio 10 anni fa da un razzo Delta II, il Telescopio Spaziale Spitzer è il quarto progetto, dopo Hubble, Compton e Chandra, realizzato all’interno del programma Grandi Osservatori della NASA.
In questi 120 mesi di attività i suoi occhi a infrarossi hanno permesso agli scienziati di studiare comete, asteroidi, stelle e pianeti e di portare a termine scoperte sorprendenti, sia nello spazio vicino che in quello lontano.
Bassi consumi. Costato 670 milioni di dollari, Sptizer non ha mai deluso le aspettative degli astronomi: la missione originale doveva durare 2 anni e mezzo, esattamente quanto le riserve di elio disponibili a bordo del telescopio e necessarie per mantenere basse le temperature di tutta la strumentazione.
Spitzer si è però dimostrato molto più parsimonioso del previsto e ha terminato la scorta di gas solo nel 2009. E da allora, anche se alcuni dei suoi apparati sono diventati inutilizzabili, ha continuato comunque a trasmettere a Terra le immagini riprese con la strumentazione a onda corta.
E’ stata sufficiente una riconfigurazione dei sistemi di bordo per permettere al telescopio di continuare a lavorare “a caldo”, realizzando immagini comunque di ottima qualità.
[Come funzionano i telescopi spaziali?]
Che cosa ha scoperto. L’elenco dei risultati scientificamente importanti ottenuti da Spitzer è lungo: il primo risale al 2005, quando catturò per la prima volta la luce diretta di due pianeti extrasolari, HD 209458 b e TrES-1b. Prima di allora la loro esistenza era stata solo ipotizzata con il metodo della velocità radiale.
Nel 2007 gli strumenti all’infrarosso del telescopio hanno misurato per la prima volta la temperatura atmosferica dell’esopianeta HD 189733ab e nel 2009 hanno permesso di scorprire il più grande degli anelli di Saturno: un ammasso di polvere e gas invisibile con gli strumenti ottici. E l’anno successivo Spitzer rivela agli scienziati la presenza nel cosmo di una micromolecola di carbonio fino ad allora sconosciuta: il fullerene (per sapere che cos’è clicca qui).
[Nel 2016 il primo telescopio sulla Luna]
Chi era Spitzer? Chiamato inzialmente Space Infrared Telescope Facility,
il telescopio fu ribattezzato con il suo attuale nome 3 mesi dopo la
messa in orbita in onore di Lyman Spitzer, uno dei più grandi
astrofisici del XX secolo e padre dei telescopi spaziali,
che aveva inziato a teorizzare già negli anni ‘40.
Il futuro. Nei prossimi anni questo strumento giocherà un ruolo
fondamentale nel mappare le stelle in formazione nella Via Lattea e
nell’individurare asteroidi adatti ad essere catturati e parcheggiati
vicino alla Terra per essere studiati. Già nel prossimo mese di ottobre i suoi occhi saranno puntati su 2009 DB, uno dei candidati per questa futuristica missione.