Il Telescopio Spaziale Hubble (HST), utilizzando la nuova e potentissima Wide Field Camera 3 (WFC3), di cui è stato dotato nel corso della missione di manutenzione straordinaria STS-125 dello Space Shuttle del maggio scorso, ha rivisitato la zona di cielo la cui osservazione nel 2004 permise di ottenere l’ormai famoso Hubble Ultra Deep Field (HUDF). La WFC3 è da due a tre volte più sensibile della vecchia camera NICMOS (Near Infrared Camera and Multi-Object Spectrometer) con cui furono effettuate le riprese di 5 anni. Rispetto alle immagini di allora, questa volta il risultato è stato a dir poco eccezionale. Tra una miriade di galasie, ne sono infatti visibili alcune (quelle più piccole e di colore più rosso) che si trovano ad una distanza di circa 13,1 miliardi di anni luce, il loro aspetto è quindi quello che avevano quando l’Universo aveva un’età di soli 600 milioni di anni, un vero record!
Immagine di una regione di cielo ampia 2,4’ (meno di un decimo del diametro della Luna piena) ripresa dalla nuova camera infrarossa WFC3 del Telescopio Spaziale ‘Hubble’, in cui sono visibili delle deboli galassie distanti da noi circa 13,1 miliardi di anni luce.
Per ottenere questa immagine è stato necessario tenere puntato HST su questa regione di cielo per ben 48 ore nel corso di quattro giorni.
L’espansione dell’Universo fa sì che la luce delle galassie più lontane e che perciò sono dotate di una velocità di allontanamento molto elevata, per effetto Doppler, appaia più rossa. La possibilità quindi di utilizzare una nuova camera su HST sensibile alla radiazione infrarossa permette di identificare galassie che si trovano a distanze che in precedenza non era possibile raggiungere.
Lo studio di galassie che erano già presenti quando l’Universo era giovanissimo permetteranno di comprendere quali erano le sue condizioni poco dopo il Big Bang.
Queste nuove osservazioni sono le più “profonde” mai effettuate da HST e le galassie più distanti presenti nell’immagine ottenuta saranno l’obiettivo delle prime osservazioni che verranno effettuate dal successore di HST, il James Webb Space Telescope, il cui lancio è previsto per il 2014.