Prima di morire come nana bianca, il Sole attraverserà la fase di gigante rossa, aumentando fino a 10.000 volte la sua luminosità. Questo avrà un effetto devastante sulla Terra, facendo evaporare tutti gli oceani e cancellando eventuali tracce di vita. Ma agli asteroidi andrà addirittura peggio. Un recente studio ha infatti calcolato che, a causa della luce solare, gli asteroidi della fascia principale andranno in pezzi. Persino i frammenti saranno a loro volta sbriciolati fino ad arrivare a massi spaziali più piccoli di 200 metri.
Colpo del Sole. A dare alla luce del Sole il potere di frantumare gli asteroidi è l'effetto YORP. Quando un corpo viene colpito dalla luce, assorbe calore per poi rilasciarlo dalla superficie, generando così una piccolissima spinta nella direzione opposta.
Negli asteroidi, che hanno una forma non sferica, questo calore viene rilasciato in maniera non uniforme, quindi l'asteroide ruoterà sempre più velocemente nel verso opposto rispetto a quello in cui espelle più calore. La missione Hayabusa I, ha misurato l'effetto YORP sull'asteroide Itokawa, che vede aumentare la sua velocità di rotazione di una quantità quasi infinitesimale ogni anno.
In effetti, l'effetto YORP è molto debole, ma quando il Sole sarà 10'000 volte più potente riuscirà a distruggere gli asteroidi in meno di 1 milione di anni. Quando gli asteroidi gireranno su sé stessi in meno di 2 ore, ci penserà la forza centrifuga a farli in pezzi. Anche i frammenti saranno a loro volta frantumati, finché tutti gli asteroidi non saranno ridotti in macerie.
Fato comune. Questo non accadrà solo nel Sistema Solare, ma in tutti i sistemi con stelle che, come il Sole, sono destinate a diventare giganti rosse e poi nane bianche. Gli astronomi hanno comprovato le loro simulazioni guardando antichi sistemi stellari: in una nana bianca su quattro sono stati in grado di osservare i resti metallici degli asteroidi.
Insieme per caso. A questo destino scamperanno solo i pianeti nani (come ad esempio Cerere e Plutone), che sopravviveranno grazie alla loro integrità strutturale. Gli asteroidi invece, come visto dalla missione Hayabusa II, non sono così coesi: più che a dei pianeti somigliano a un agglomerato di massi. A quanto pare, in astronomia, l'unione fa la forza solo se abbastanza salda.