Il ciclo di attività del Sole ha una durata di circa 11 anni. Al minimo, come si trova adesso, le macchie solari e i flare (le immani esplosioni che si verificano sulla sua superficie) sono rare, mentre, al contrario, durante la fase di massimo questi fenomeni sono molto frequenti. Le macchie solari sono zone della superficie solare (fotosfera) in cui gli intensi campi magnetici ivi presenti impediscono al calore proveniente dal nucleo di irradiarsi nello spazio in maniera efficiente e quindi, essendo più fredde delle regioni circostanti, appaiono scure. I flare, invece sono delle imponenti emissioni di particelle elettricamente cariche sempre dovute al campo magnetico solare.
Un paio di anni fa i fisici solari avevano previsto che il prossimo massimo dell’attività solare sarebbe stato il più intenso dei nostri tempi. Il minimo sarebbe verificato nel marzo 2008, mentre il massimo del nuovo ciclo, il numero 24 da quando queste variazioni vengono monitorate, si sarebbe avuto verso la fine del 2011 o la metà del 2012. Adesso sembra che abbiano cambiato idea e le loro previsioni indicherebbero che invece il nuovo ciclo dovrebbe essere il più debole dall’ormai lontano 1928.
Il Sole sembra aver raggiunto il minimo del suo ciclo di attività undecennale lo scorso mese di dicembre. Pochi giorni fa, comunque, sembrano essere apparsi i primi segni di risveglio. L’immane, ripresa dal satellite STEREO, mostra in alto a sinistra due regioni attive.
La nostra stella, però, non pare aver tenuto conto delle previsioni fatte nel 2007. Infatti, sembra essere entrata in una lunga fase di “sonno” che si protrae ormai da oltre un anno. Si è pensato che il minimo fosse stato raggiunto lo scorso mese di dicembre e adesso sembra mostrare i primi timidi segni di risveglio. Due di questi sono stati registrati da una delle due sonde gemelle della NASA Solar Terrestrial Relations Observatory (STEREO). Sulla base di questi e di altri indicatori si prevede il massimo di attività del nuovo ciclo si verificherà nel maggio 2013, quando sulla fotosfera solare si dovrebbero osservare mediamente circa 90 macchie solari al giorno. Un valore al di sotto di quello medio, di poco superiore soltanto a quello del 1928, quando le macchie giornaliere furono in media 78.
Un numero inferiore di macchie significherebbe una diminuzione delle tempeste solari che possono influenzare negativamente il nostro pianeta (vedi post del 3 aprile 2009). Ma viste le esperienze passate, gli addetti ai lavori si mantengono ancora molto cauti nel prevedere il comportamento della nostra stella.
Il Sole, nella sua pure relativa stabilità, è ancora un oggetto molto poco conosciuto. In particolare, non sono ancora chiari quali siano i meccanismi fisici che sono alla base dei cicli undecennali, i quali, come durante il minimo di Maunder, verificatosi tra il 1645 e il 1715 (la cosiddetta piccola era glaciale) quando le macchie solari divennero estremamente rare, praticamente scomparvero.