Il Sole è una stella particolarmente calma. Come sapranno bene gli appassionati di aurore boreali (fenomeno che dipende proprio dall'attività del Sole), ci troviamo attualmente in una fase di minimo del ciclo undecennale di attività della nostra stella: ecco perché attualmente le aurore sono meno frequenti, così come le macchie e le tempeste solari. Ma, soprattutto, il Sole è molto più "calmo" e stabile rispetto alle altre stelle, e questa tranquillità dura da almeno 9 mila anni. Lo ha messo in evidenza una nuova ricerca pubblicata sulla rivista Science.
All'indietro nel tempo. Lo studio, realizzato al Max Planck Institute for Solar System Research di Göttingen, in Germania, ha messo a confronto la nostra stella con altre 369 simili (e molte altre meno simili), e ha trovato che il Sole è all'ultimo posto riguardo a variazioni di luminosità.
L'attività del Sole è stata valutata non solo in base alle osservazioni attuali, ma anche all'indietro nel tempo nel corso dei secoli e perfino dei millenni. La nostra stella, infatti, è sotto osservazione da parte dagli astronomi fin dal 1610; mentre, per ciò che è avvenuto prima, è possibile basarsi sulle tracce lasciate dai raggi cosmici (raggi energetici provenienti dallo spazio) negli anelli degli alberi e nelle carote di ghiaccio estratte in Antartide e in Groenlandia. Questo tipo di analisi ha permesso di ricostruire la storia dell'attività solare fino a 9.000 anni fa.
Cacciatori di stelle. A questo punto i ricercatori hanno selezionato, tra le circa 150 mila stelle studiate dal telescopio Kepler della Nasa tra il 2009 e il 2013 – e aiutandosi con le osservazioni del satellite europeo Gaia - quelle che più assomigliano al Sole, cioè che hanno una temperatura superficiale di circa 6.000 °C, una massa e una composizione paragonabile, un'età compresa tra 4 e 5 miliardi di anni (come il Sole) e un periodo di rotazione compreso tra i 20 e i 30 giorni (il Sole ruota su sé stesso in 24,4 giorni). «La rotazione è un parametro importante, in quanto influenza profondamente il campo magnetico della stella e quindi tutto quello che avviene al suo interno e sulla superficie», commenta Sami Solanki, direttore del Max Planck Institute for Solar System Research e tra gli autori della ricerca.
Risultati. Il confronto ha permesso di affermare che negli ultimi 140 anni il Sole è stato ben cinque volte meno variabile delle altre stelle. E anche la sua attività è stata molto inferiore, almeno della metà.
Il motivo di questa calma, però, è tutt'altro che chiaro. Potrebbe essere una situazione momentanea, visto che 9 mila anni sono un batter di ciglia nella vita della nostra stella. Che, in un lontano futuro, si potrebbe risvegliare.