A quasi cinque mesi dall'incidente che aveva distrutto un carico di rifornimenti e strumenti scientifici diretti verso la ISS, la compagnia aerospaziale SpaceX torna di nuovo operativa: il prossimo 19 dicembre, un razzo Facon 9 spiccherà il volo da Cape Canaveral con un carico di 11 satelliti da spedire in orbita.
Si tratta del primo lancio dopo la pausa imposta dalla Nasa e dalla Federal Aviation Administration, che ha portato la compagnia di Elon Musk ad apportare alcune modifiche ai propri lanciatori, al fine di renderli più efficienti e sicuri.
Cosa era successo. L'esplosione del razzo Falcon 9 (e della capsula Dragon annessa) avvenuta lo scorso 28 giugno ha rappresentato il primo fallimento di SpaceX dopo 18 lanci portati a termine con successo.
Lo scoppio, privo di conseguenze per l'equipaggio della base orbitante, fu causato da un eccesso di pressione nel serbatoio dell'ossigeno liquido del modulo superiore del lanciatore.
Di nuovo al lavoro. Il patron Elon Musk ha comunicato il ritorno nello spazio attraverso Twitter: il 16 dicembre, a Cape Canaveral, verrà condotto il test di accensione (fire static test), con l'obiettivo di lanciare il vettore tre giorni dopo.
Le modifiche apportate a Falcon 9 dovrebbero evitare spiacevoli sorprese, ma non è ancora confermato se durante il lancio verrà tentato un nuovo rientro controllato del primo stadio e se - nel caso - verrà effettuato sulla terrraferma (in precedenza era stato effettuato su una piattaforma galleggiante "posteggiata" nell'Oceano Atlantico).