Quando la sonda Rosetta iniziò a studiare da vicino la cometa 67P/Churyumov-Gerasimenko, con le prime analisi dello spettro di massa delle polveri si individuò la presenza di fosforo, la cui origine era da molti attribuita alla fosfina, molecola composta da fosforo e idrogeno (PH3): un'ipotesi, tuttavia, non supportata da dati inoppugnabili. Un nuovo studio su quegli stessi dati, coordinato da Victor Rivilla (INAF, Osservatorio astrofisico di Arcetri) e disponibile in versione integrale dagli archivi della Cornell University, porta oggi a una conclusione differente: la fonte principale del fosforo rilevato sulla cometa Chury sarebbe il monossido di fosforo (PO) e, in misura minore, il nitruro di fosforo (PN).
La chimica della vita. La scoperta è di grande aiuto a biologi ed esobiologi, per capire quale potrebbe essere stata la fonte del fosforo sulla Terra, elemento importantissimo per la vita. Il monossido di fosforo è infatti l'unica molecola nota in natura in cui è presente il legame fosforo-ossigeno (P-O), intermedio fondamentale per la sintesi delle catene di composti fosforati che tengono assieme le basi nucleiche nel DNA: in sintesi, senza il fosforo non si costituisce il DNA.
Dove nasce il fosforo. Le comete trasportano dunque il fosforo in questa forma, ma il monossido si produce nelle comete stesse o negli spazi interstellari? Per il team di Victor Rivilla, il monossido di fosforo è comune nelle giovani regioni di intensa formazione stellare, com'è stato rilevato nel corso della campagna di osservazioni con il radiotelescopio IRAM di Pico Veleta (Spagna, 2012-2015), nelle regioni di formazione stellare chiamate W3 e W51, rispettivamente nelle costellazioni di Cassiopea e Sagittario. Ulteriori indagini con il radiointerferometro ALMA (Cile) sulla regione di formazione stellare AFGL 51421 (costellazione di Perseo), e in particolare verso una giovane stella massiccia ancora in formazione, ha rivelato monossido e nitruro di fosforo.
Secondo Rivilla la stella emette fosfina, la quale, sottoposta alle onde d'urto prodotte dai getti dei processi di formazione e alle radiazioni ultraviolette, si trasforma in ossido di fosforo, dove l'ossigeno viene preso dalle molecole di acqua già presenti. È probabile, poi, che attraversando quegli spazi le comete si facciano carico di queste molecole, per trasportarle fin sui pianeti dove terminano la loro corsa: solo così si spiegherebbe l'abbondanza di questo elemento così fondamentale per la nascita della vita sulla Terra primordiale, quando era esposta a un intenso bombardamento di asteroidi e comete.