2003 UB313, salutato come decimo pianeta del nostro sistema ha un suo satellite, 10 volte più piccolo. E un nomignolo: Xena.
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L'immagine di Xena e la luna Gabrielle (sulla sinistra, piccolina) ritratte dal telescopio Keck. Foto © W.M. Keck Observatory. |
Ai primi di agosto ne avevamo annunciato la scoperta. Si tratta di un oggetto più grande di Plutone che orbita alla periferia del sistema solare, nella cosiddetta fascia di Kuiper, e che potrebbe essere il decimo pianeta.
Da allora sono state fatte ulteriori scoperte che aiuteranno gli astronomi a capire se 2003 UB313 (questo è il nome in codice) ha le carte per essere considerato un vero pianeta.
Innanzitutto è stata misurata meglio la sua massa, che ora risulta essere del 20% più grande di Plutone. Anche la sua orbita è stata studiata meglio: si trova a circa 97 unità astronomiche (UA) dal Sole e questo rende 2003 UB313 il più lontano oggetto del sistema solare finora osservato.
Teledipendente. Gli è stato infine dato un nome in codice, in attesa che l'Unione Astronomica Internazionale gli dia un nome ufficiale: si tratta di Xena, principessa-guerriera di una serie Tv molto in voga negli USA.
E recentemente si è scoperto che possiede anche una luna e questa sarebbe una prova in più a favore della tesi che considera Xena un pianeta a tutti gli effetti. Certo, non basta la presenza di un satellite per catalogarlo tra i pianeti: Mercurio e Venere, per esempio, non ne hanno. Ma la presenza del satellite ha anche aspetti positivi in generale: aiuterà a calcolare con precisione massa e velocità di entrambi.
Amiche per la pelle. La scoperta è stata fatta dal team di Mike Brown, lo stesso astronomo che ha scovato Xena. La luna - per il momento battezzata “Gabrielle”, come la co-protagonista della fiction televisiva (nella foto, le due combattive figliole. Xena è quella a destra) - ha un diametro pari a un decimo di quello del pianeta.
I ricercatori hanno scoperto Gabrielle grazie al telescopio hawaiiano W.M. Keck utilizzando un sistema di controllo delle lenti adattive all'avanguardia chiamato "a stella guida laser".
Immagini come su Hubble. Le ottiche adattive sono una tecnica che rimuove gli effetti della turbolenza atmosferica, creando immagini nitide come potrebbero essere quelle riprese al di fuori dell'atmosfera da telescopi spaziali. Normalmente si usano stelle reali, sufficientemente luminose, vicino all'oggetto come punto di riferimento per le correzioni delle ottiche adattive . Ma nei dintorni "apparenti" di Xena non si trova nessuna stella luminosa e l'osservazione ad alta risoluzione sarebbe risultata impossibile senza la nuova tecnica. Il sistema con stella guida laser consente infatti agli astronomi di creare una stella artificiale facendo rimbalzare un fascio laser su uno strato atmosferico a circa 120 km di altezza, creando così un sistema di riferimento artificiale.
(Notizia aggiornata al 4 ottobre 2005)