AGILE (Astrorilevatore Gamma e Immagini LEggero) è un satellite dell'Asi lanciato nell’aprile del 2007. Il suo scopo era di studiare le sorgenti celesti di raggi gamma, cioè quelle che emettono le radiazioni di maggiore energia, invisibili a occhio nudo. Ha la caratteristica di essere compatto, sofisticato ma “semplice”, e facilmente orientabile nelle diverse direzioni del cielo per seguire l’evoluzione delle sorgenti gamma, preziose foriere di informazioni sull’origine dell’universo.
Il satellite ha un team tutto italiano, risultato della collaborazione tra Asi, Inaf e Infn insieme al Cnr e all’industria nazionale ed è costato soltanto 60 milioni di euro, cioè dieci volte meno di una missione spaziale di medie dimensioni. Orbita a circa 500 km d’altezza ed è controllato dal “Broglio Space Center”, la base Asi di Malindi (Kenya); i suoi dati vengono acquisiti e gestiti dall’ASDC – il centro dati multimissione dell’Asi diretto da Paolo Giommi. Non solo: «Per la prima volta è stata realizzata una pagina web interattiva, sul modello utilizzato per le sorgenti astrofisiche, che integra dati di osservazione della Terra», dice Carlotta Pittori, coordinatrice del centro dati scientifici della missione AGILE.
Le prime fasi. Lanciato dalla base indiana di Sriharikota, AGILE raggiunge la propria orbita. Tutto funziona come previsto. Il satellite punta il cielo fino a quando, dopo due anni, deve cambiare il modo di osservare. Da allora ruota su se stesso ogni 7 minuti: questa condizione permette agli scienziati di monitorare tutta la volta celeste, inclusa l’area che comprende la nebulosa Granchio, il resto di supernova più noto (nella costellazione del Toro), che nelle alte energie era considera una sorgente stabile, cioè di intensità costante. Ma il satellite scopre inaspettatamente una variabilità nell'emissione gamma della nebulosa, che frutta a Marco Tavani, responsabile scientifico della missione, e al suo gruppo, il premio Bruno Rossi del 2012, il più prestigioso nel campo dell’astrofisica delle alte energie.
Nuovi obiettivi. Ma AGILE ha la capacità di osservare anche fenomeni terrestri, tra cui i lampi di raggi gamma chiamati Terrestrial Gamma-Ray Flashes (TGF), eventi ad alta intensità energetica prodotti da forti temporali. Prima di AGILE, erano già noti TGF collegati a fenomeni atmosferici estremi come tempeste tropicali o eventi ad alta intensità elettrica. Ma gli altri satelliti avevano misurato livelli di energia più bassi.
Cosa è successo? Perché AGILE ci sorprende ancora? Perché ha permesso di scoprire caratteristiche finora ignote del fenomeno e ha rilevato che esistono in natura TGF molto più energetici di quelli noti, fino a energie dell’ordine di 100 milioni di elettronvolt.
Questa recente scoperta ha messo in crisi le teorie finora elaborate per dare una spiegazione al fenomeno.
L'esistenza di TGF così energetici, inoltre, può avere diverse conseguenze, tra cui quella di generare intensi flussi di particelle che possono interferire con le strumentazioni elettroniche. Proprio nelle ultime settimane, il team italiano di scienziati ha migliorato la configurazione dello strumento a bordo in modo da ridurre i tempi morti e di permettere l’osservazione di TGF a scale temporali inferiori al millisecondo.
Anche terremoti. Un'ulteriore potenzialità, non prevista inizialmente, è quella dello studio di particelle accelerate in possibile correlazione con fenomeni sismici. AGILE è infatti coinvolto in uno studio pionieristico di tale possibilità e va a rafforzare un’attività, svolta da tempo in ASDC con dati di altri satelliti, volta a verificare l’esistenza di una relazione tra eventi nella litosfera (terremoti) e nella magnetosfera terrestre (precipitazioni di particelle cariche).
Per i più curiosi, segnaliamo infine l’applicazione “AGILEScience”, per iOS, consultabile anche da Android e Windows Phone via web. Permette di osservare in tempo (quasi) reale l’immagine dell’Universo così come visto da AGILE.
L’Agenzia spaziale italiana (Asi) coordina gli investimenti nel settore aerospaziale e dipende dal ministero dell’Università e della Ricerca. È uno dei più importanti attori mondiali per lo spazio e le tecnologie satellitari. Il suo presidente è il prof. Roberto Battiston.