Spazio

Il cielo di ottobre: eclissi di stelle e congiunzioni di pianeti

Tutto il bello del cielo di ottobre e l'eclissi di Aldebaran. La guida al cielo del mese è realizzata in collaborazione con l'Unione Astrofili Italiani: ecco quello che potete vedere anche solo alzando gli occhi e qualche suggerimento per vedere qualcosa di più.

Anche questo mese la Luna è protagonista, nuova il 14 e piena il 27. Lo scorso mese abbiamo avuto una splendida eclissi lunare, la notte della Luna Rossa: ai seguenti link potete vedere la fotogallery L'eclissi di Super Luna (su focus.it) e gli scatti online dell'eclissi sulle pagine dell'Unione Astrofili Italiani.

Ma giovedì 29 ottobre potremo osservare un altro importante evento: la Luna nel suo percorso nel cielo occulterà la stella rossa Alpha Tauri, Aldebaran, tra le 22:40 e le 23:47 (ora solare), nascondendola alla vista per un'ora. La scomparsa e la ricomparsa di Aldebaran saranno improvvise: conseguenza del fatto che il nostro satellite è privo di atmosfera. Il tutto si potrà vedere a occhio nudo, e ancora meglio anche con strumenti molto piccoli: la Luna sarà alta e l'evento visibile da tutta l'Italia.

L'eclissi di Luna di settembre in una ripresa multipla: foto scelta per la copertina di Astronomia (UAI), numero 6/2015. (Cliccate sulla foto per ingrandirla.) © Luigi Zanatta

Qui sotto, la mappa per seguire l'occultamento di Aldebaran.

Cliccate sull'immagine per ingrandirla. © UAI

I pianeti. Nel cielo del mattino ci sono tutti tranne Saturno, visibile invece al tramonto nella costellazione dello Scorpione, ma molto basso. Questo ottobre è in effetti uno splendido mese per le congiunzioni planetarie: passaggi spettacolari di pianeti che si sovrappongono nel cielo, ma... per goderveli dovete mettere in conto più di una levataccia.

Marte e Giove: la congiunzione molto stretta (meno di mezzo grado di distanza angolare: la grandezza della Luna Piena) avviene il 17 ottobre. Possiamo osservarla prima del sorgere del Sole nella costellazione del Leone. Poco più in alto brilla Venere. Qui sotto la mappa per trovarli nel cielo.

Marte e Giove: cliccate sull'immagine per ingrandirla. © UAI

Giove, Venere e Marte: il 28 ottobre, poco prima dell'alba, i tre pianeti appaiono sull'orizzonte orientale allineati, ancora nella costellazione del Leone, disposti in questo ordine (dall'alto in basso): Giove, Venere e Marte. Qui sotto la mappa per trovarli nel cielo.

Giove, Venere e Marte: cliccate sull'immagine per ingrandirla. © UAI
La mappa del cielo a est: cliccate sull'immagine per ingrandirla. © UAI

Guardando verso Est. All'orizzonte ci sono l'Auriga, il Toro e la Balena. Sopra la Balena, i Pesci. Ma nelle serate di ottobre il cielo a est è dominato dalle costellazioni del mito di Andromeda, ormai alte nel cielo: Pegaso con le sue tre stelle, mentre una quarta stella, che sembra completare il disegno di un quadrato, appartiene in realtà alla costellazione di Andromeda. Quest'ultima presenta altre due stelle luminose verso nord-est: l'allineamento guida alla stella alfa del Perseo, e sopra quest'ultimo Cassiopea e Cefeo.

Il mito di Andromeda. La "storia" narra che Perseo, cavalcando Pegaso - il cavallo alato - salvò Andromeda dal mostro Balena (quell'insieme di deboli stelle che si trovano in basso all'orizzonte est verso sud).

All'origine della vicenda, Cassiopea (sopra le stelle brillanti di Andromeda e Perseo, inconfondibile per la disposizione delle sue stelle che formano una W), madre di Andromeda, che affermava che la figlia era più bella delle Nereidi, care al dio del mare, Nettuno.

Questi si indispettì e mandò ogni calamità nel Regno di Etiopia (che nel mito significa terra molto lontana), di cui Cassiopea era regina e Cefeo (quel gruppo di stelle, raccolte a pentagono, che troviamo sopra Cassiopea) re. Cefeo cercò di resistere, poi si trovò costretto ad arrendersi per salvare la sua terra e i suoi sudditi, e, per placare la furia di Nettuno, pose la figlia in sacrificio al dio del mare. Un intero emisfero del cielo dedicato a un'unica grande storia!

M31, Andromeda. Una galassia gigante, come la nostra: 800 miliardi di stelle a 2 milioni di anni luce da noi. Ai margini, due galassie nane, sistemi stellari di alcune decine di miliardi di soli. © Cristian Fattinnanzi
La mappa del cielo a ovest: cliccate sull'immagine per ingrandirla.

Il cielo a ovest. Ancora spiccano la croce del Cigno con la brillante Deneb e le piccole costellazioni della Freccia, Volpetta e Delfino, e più in basso brillano Vega (nella Lira) e Altair (nell'Aquila). Stelle e costellazioni d'estate che ora scendono verso l'orizzonte.

All'orizzonte possiamo anche vedere, da nord a sud, l'Orsa maggiore, i Cani da Caccia, il Bifolco e il Serpente, Ofiuco e il Sagittario. Più in alto, Ercole e il Dragone tra l'Orsa Maggiore e l'Orsa Minore. E la croce del Cigno nel cielo di Occidente. Con buone condizioni meteo e senza luci attorno si vedrà ancora anche la Via Lattea "estiva" e i suoi due rami distinti: nuvole di polvere, carbonio e silicio, a 600-1000 anni luce da noi, che nascondono centinaia di astri in formazione, soli neonati che possiamo vedere solamente nelle fotografie a lunga posa o con buoni telescopi amatoriali equipaggiati con filtri che isolano la luce rossa e infrarossa.

Come osservare il cielo: Telescopi remoti e mappe, su Focus.it.

Stelle cadenti e Stazione spaziale internazionale. In ottobre lo sciame meteorico più cospicuo è quello delle Orionidi, che raggiunge il massimo il 22 ottobre: è originato dai residui eiettati dalla cometa Halley. Tempo permettendo, saranno ben visibili dopo mezzanotte. Per maggiori dettagli rimandiamo alle pagine dell'Unione Astrofili Italiani.

La Stazione spaziale internazionale è sempre ben visibile, sapendo dove guardare. Luminosa come Giove, attraversa tutto il cielo in pochi minuti. In queste pagine dell'Unione Astrofili Italiani trovate una guida completa e rigorosa per identificarla nel cielo quando transita sopra l'Italia, mentre Heavens Above mostra su quale porzione di Terra sta viaggiando istante per istante, e propone affascinanti visualizzazioni 3D del panorama visto dalla Iss.

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