Questo mese la Luna è nuova l'11 e piena il 25: sempre bella da osservare al telescopio, per quanto piccolo, con una webcam collegata allo strumento ottico si possono ottenere centinaia di scatti in una manciata di minuti. Opportunatamente montata, la serie si trasforma in immagini di una bellezza unica.
E si può fare ancora meglio: con l'accoppiamento di filtri infrarossi si può infatti riprendere la Luna anche di giorno, con la luce del Sole, ottenendo immagini sempre affascinanti, come vedete più sotto in questa pagina, in un'immagine realizzata da Bruno Cantarella, collaboratore alla Sezione Luna dell'UAI.
I pianeti vicini. La Luna darà luogo a interessanti avvicinamenti ai principali pianeti. Sono le congiunzioni già introdotte nel cielo del mese di ottobre: sono "avvicinamenti prospettici", che danno spettacolo non alle 22, ma nel cielo del mattino, come quella di sabato 7 novembre alle 4 del mattino, con protagonisti la Luna, Giove, Marte e Venere.
Tre pianeti caratterizzeranno dunque la volta celeste nelle ore che precedono il sorgere del Sole nel cielo di sud-est. Giove è il più alto sull'orizzonte. Giallo paglierino intenso, luce ferma, si può confondere solamente con Venere, di aspetto simile, brillantissimo, ma situato sotto il pianeta maggiore. E poi Marte, anch'esso più basso di Giove, sarà visibile anche all'alba.
Est: guardando a oriente. Auriga, Toro e Balena e, verso sud, i Pesci, sono le costellazioni che si alzano nel cielo d'oriente, mentre il gigante Orione e i Gemelli iniziano ad affacciarsi dall'orizzonte. In questa direzione, le due stelle che dominano il cielo sono le due giganti Capella (Alfa Aurigae) e Aldebaran (Alfa Tauri).
Oggi Capella ci appare come una delle stelle più brillanti del cielo notturno, terza nel nostro cielo boreale, dopo Arturo e Vega, ma 150.000 anni fa era lei la stella più brillante in assoluto. Si trovava allora infatti nei "paraggi" del nostro pianeta, a 28 anni luce da noi. Ma è in allontanamento, e oggi è a 42 anni luce dalla Terra. La sua luminosità è data dalla somma di due astri: due giganti gialle in stretta orbita tra loro, quindi in una fase molto avanzata della loro vita, 10 volte più grandi del nostro Sole, 70 volte più luminose e relativamente più vecchie. Ma quando guardiamo Capella, osserviamo in realtà un sistema multiplo di stelle: attorno alla coppia principale orbita, a 1500 miliardi di chilometri, una coppia di stelle più piccole e fredde del nostro Sole (piccole nane rosse).
300.000 anni fa era invece Aldebaran, l'inseguitore (delle Pleiadi), la stella più luminosa del nostro cielo: allora si trovava a soli 20 anni luce dalla Terra, oggi è a 65 anni luce da noi.
Ma brilla ancora intenso, di luce arancione (provate con un piccolo binocolo), 500 volte più luminosa e 40 volte più grande del nostro Sole. È una gigante rossa, quindi vicina allo stadio finale: da questo derivano le dimensioni e il colore rossastro. A qualche centinaio di miliardi di chilometri da Aldebaran, una nana rossa 500 volte più debole del nostro Sole è presumibilmente legata gravitazionalmente alla maggiore.
Le Pleiadi. Esplorando la zona di Aldebaran anche con un binocolo o un piccolo cannocchiale vedremo nitide un nugolo di stelle azzurrine: sono l'ammasso stellare aperto delle Iadi, che si diffonde per molti gradi quadrati di cielo intorno ad Aldebaran. Mentre sopra quest'ultima, l'ammasso stellare aperto delle Pleiadi, il più luminoso ammasso del nostro Cielo, si può vedere a occhio nudo: sono grappoli di stelle giovani, che si vedranno ancora meglio il prossimo mese.
Ovest: guardando a occidente. Al meridiano (sud) e nel cielo d'occidente dominano le costellazioni del mito di Andromeda: Andromeda e Pegaso, Perseo, Cefeo e Cassiopea. Le prime lontane dalla Via Lattea, le seconde si affacciano nella nostra Galassia con campi ricchi di stelle, nebulose e ammassi.
In questo cielo ricco di galassie e altri oggetti troviamo anche grappoli di stelle giovani, i cosiddetti ammassi aperti.
Telescopi remoti, stelle cadenti e Stazione spaziale. Nella prima metà del mese verso est, in direzione delle Pleiadi, si possono osservare le Tauridi: una corrente meteorica complessa, originata probabilmente da residui della disintegrazione della cometa Encke mescolati a frammenti asteroidali.
Ma protagoniste del mese sono le Leonidi (16-18 novembre), la corrente più famosa dopo quella del 10 agosto, ma la loro apparizione non sempre è all'altezza della loro fama, mentre ci sono periodi in cui si mostrano con exploit memorabili. Per maggiori dettagli: UAI, sezione meteore.
La Stazione spaziale internazionale è sempre visibile. Luminosa come Giove, attraversa tutto il cielo in pochi minuti. In queste pagine dell'Unione Astrofili Italiani trovate una guida completa e rigorosa per identificarla nel cielo quando transita sopra l'Italia, mentre Heavens Above mostra su quale porzione di Terra sta viaggiando istante per istante e propone affascinanti visualizzazioni 3D del panorama visto dalla Iss.