Prima che formasse una crosta, la Terra potrebbe aver avuto un campo magnetico diverso da quello attuale, generato dal moto degli oceani di magma sulla sua superficie, anziché dai movimenti della parte fluida del suo nucleo. Lo ipotizza uno studio pubblicato su Nature Communications che ha implicazioni importanti nel campo dell'esobiologia: potrebbero infatti esserci più pianeti extrasolari di quanti pensiamo ad avere un campo magnetico che li protegga dalle radiazioni letali delle loro stelle, che se troppo intense o ravvicinate rendono impossibile lo sviluppo della vita.
Riavvolgiamo il nastro. Due scienziati planetari e geologi dell'Università della California Berkeley si sono concentrati su un tipo specifico di esopianeta, le super Terre grandi fino a cinque volte la nostra casa celeste, e ne hanno simulato le condizioni superficiali o appena sotto la superficie nei primi milioni di anni della loro storia, quando si può ipotizzare che alcuni strati rocciosi fossero fusi e interessati da moti convettivi (come quelli in una zuppa che ribolle in pentola).
Condizioni favorevoli. Era possibile - si sono chiesti - che quegli stessi moti potessero generare un campo magnetico, come fa oggi il ferro nel nucleo terrestre? I ricercatori hanno calcolato la conduttività delle rocce più comuni presenti sulla Terra, sulla Luna e sui pianeti rocciosi del Sistema Solare, scoprendo che quando queste passano dallo stato solido a quello liquido a causa delle estreme condizioni di pressione e temperatura, la nuova struttura disorganizzata ne aumenta la conducibilità elettrica. A tal punto che è sufficiente una corrente di rocce fuse che scorra a 1 millimetro al secondo per garantire la presenza di una dinamo che possa alimentare un campo magnetico.
Perché è importante. Conoscere come i pianeti generano i loro campi magnetici è importante perché consente di studiarne la geologia anche quando non è possibile esplorarli. Inoltre, poiché spesso le super Terre si spingono vicino alle loro stelle, esponendosi a tempeste solari che potrebbero facilmente strappare ogni residuo di atmosfera, sapere che possano essere protette da una bolla magnetica tiene accese le speranze che possano ospitare (o aver ospitato) forme di vita.