Agosto è ancora lontano, ma per ammirare le stelle cadenti non occorre aspettare la notte di San Lorenzo. Una prima, vera "pioggia" di meteore - per molti, la più spettacolare del 2014 - si vedrà già questo fine settimana.
Tra il 23 e il 24 maggio la Terra passerà attraverso la nube di polveri e detriti lasciata dalla cometa 209P/Linear nel suo passaggio vicino al Sole: questi frammenti celesti, viaggiando come proiettili nella nostra atmosfera, daranno origine all'incanto dello sciame meteorico.
209P/LINEAR è una cometa relativamente piccola (600 m di diametro) scoperta nel 2004, che completa un'orbita intorno al Sole ogni 5 anni.
La scia di detriti che incroceremo tra il 23 e il 24 maggio è stata lasciata da questo oggetto celeste nel 1800, secondo la Nasa.
Il 29 maggio 2014 la cometa transiterà a circa 8,3 milioni di km dalla Terra, ma sarà visibile solo con ottimi telescopi, perché non particolarmente luminosa.
L'osservazione in Italia
Il picco di attività è previsto per le ore 8:00 ore italiane di sabato 24 mattina. Un peccato, per gli astrofili italiani: la luce del giorno impedirà di ammirare le 100-400 meteore previste dagli esperti per quel momento. Lo spettacolo migliore si godrà in Canada e Stati Uniti, dove il picco arriverà nelle ore di massima oscurità notturna.
Ma gli appassionati del fenomeno potranno sempre mettersi con il naso all'insù prima dell'alba di sabato e la notte di venerdì e guardare - possibilmente da un luogo privo di inquinamento luminoso - in direzione del radiante, il punto da cui le stelle cadenti sembreranno provenire. In questo caso, verso la costellazione della Giraffa, non lontano dalla stella polare.
Per la Terra si tratta di uno sciame meteorico nuovo - non ci siamo mai transitati prima d'ora - che potrebbe riservare sorprese positive (o negative) per intensità e tempistiche.
Meteore, istruzioni per l'uso
Gli sciami meteorici si osservano quando la Terra, nella sua orbita intorno al Sole, interseca l'orbita di una cometa e la lunga coda di detriti da essa lasciata. A contatto con l'atmosfera, questi frammenti di roccia e ghiaccio prendono una velocità di decine di chilometri al secondo, ed evaporano per l'attrito producendo scie luminose visibili ad occhio nudo.
Per osservarle al meglio, vi riportiamo alcuni dei consigli dell'astronomo americano Phil Plait (Bad Astronomy): dopo aver cercato un luogo al riparo da fonti luminose, lasciate che per alcuni minuti gli occhi si abituino all'oscurità e abbracciate con lo sguardo la porzione più ampia possibile di cielo. Armatevi di santa pazienza e osservate verso nord ad occhio nudo, evitando telescopi e macchine fotografiche, che rischiano solo di distrarvi. Prima dell'osservazione studiate la porzione di cielo del radiante con mappe e app per astrofili (qui le 10 più valide), e seguite il fenomeno anche su Twitter - avendo cura di abbassare la luminosità dello schermo del cellulare.
E se proprio non riuscite a vederle ad occhio nudo, provate a seguirle in streaming sul sito del Virtual Telescope Project o ascoltate l'eco creato dalle loro scie.
Impatti sulla Luna
Come spiega bene l'Osservatorio Perinaldo di Imperia, lo sciame delle Cameloparditi di Maggio (come sono state battezzate dal nome della costellazione della Giraffa) coinvolgerà anche la Luna.
Le eventuali cadute di meteore sul suolo lunare saranno visibili come piccoli lampi contro il paesaggio lunare oscurato (la Luna sarà in fase calante e molto in ombra).
Per la visione casuale degli impatti di meteoriti lunari gli astronomi dell'Osservatorio Perinaldo consigliano di dotarsi di un telescopio di almeno 100 mm e ingrandimenti da 40x fino a circa 100x. Un ingrandimento maggiore risulterebbe inutile in quanto limita il campo visivo.
Come vedere gli impatti lunari
Per osservare le cadute di meteore ci vogliono pazienza e una sorta di vigilanza casuale. In altre parole, non guardate in modo troppo concentrato. Cercate di rilassare gli occhi, mentre tenete sotto controllo l’immagine.
Dall’Italia la Luna sorgerà intorno alle 3:30, purtroppo non resterà molto tempo prima dell’inizio del crepuscolo mattutino, varrà comunque la pena tentare un monitoraggio!
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