La cometa Holmes è una cometa periodica appartenente alla famiglia cometaria di Giove e compie una rivoluzione intorno al Sole in poco meno di 7 anni. Nell’autunno del 2007, durante la sua ultima apparizione, in sole 42 ore, subì un incremento di luminosità che la portò da una magnitudine apparente di 17 (praticamente fuori dalla portata della maggior parte dei telescopi amatoriali), ad una magnitudine di 2,8 (visibile ad occhio nudo). Per fare un paragone, l'incremento di luminosità subito dalla cometa fu paragonabile grosso modo alla differenza che c'è fra la Luna piena e il Sole.
A sinistra, l’immagine della cometa Holmes ripresa nell’ottobre 2007 dal telescopio CFHT dell’Osservatorio di Mauna Kea (Hawaii). A destra, la stessa immagine elaborata con la tecnica del “filtro Laplaciano”. Sono chiaramente visibili i frammenti che si allontanano dal nucleo. Questa improvvisa “esplosione” fece aumentare di circa 14 magnitudini la luminosità della cometa. I punti luminosi presenti nell’immagine, e non visibili in quella originaria, sono stelle la cui luminosità è aumentata grazie a questa tecnica.
Finora, le cause di questo repentino aumento di luminosità erano rimaste nel campo delle supposizioni. La teoria più accettata è quella secondo cui quando una cometa si avvicina al Sole i ghiacci presenti al di sotto della crosta inerte superficiale generano dei gas i quali aumentando la pressione possono fratturare la crosta e fuoriuscire sotto forma di getti, generando una vasta atmosfera. Questa, riflettendo con maggiore efficienza la luce solare, provoca un aumento di luminosità della cometa. Ma una transizione di fase tra il ghiaccio amorfo, tipico dei nuclei cometari, e quello cristallino, analogo a quello che conosciamo sulla Terra, potrebbe aver fornito un ulteriore contributo di energia tale da rendere questa “esplosione” molto più efficiente.
A supporto di questa ipotesi ci sono i risultati ottenuti dall’elaborazione delle immagini riprese dopo l’evento. Grazie ad un particolare metodo di trattamento denominato “filtro Laplaciano”, che permette di mettere in risalto i dettagli più deboli di un’immagine, è stato possibile dare un’”occhiata” all’interno della chioma cometaria. Come si vede nell’immagine a destra, sono stati messi in risalto molti frammenti luminosi che si allontanano radialmente dal nucleo della cometa ad una velocità di circa 125 metri al secondo (450 km/h). Ciascun frammento appare come una mini-cometa, con la sua chioma e la sua coda. Questi pezzi cometari sono frammenti della crosta espulsi dalla forza dell’esplosione provocata dalla sublimazione dei ghiacci al di sotto della superficie e dalla loro transizione di fase.
È la prima volta che si osserva così chiaramente un fenomeno del genere. La cometa Holmes ritornerà al suo punto più vicino al Sole (perielio) nel 2014, quando si spera di poter osservare un’altra esplosione.